Ungheria: la lettera a Juncker è un attacco politico

Ungheria: la lettera a Juncker è un attacco politico
Di Simona Volta

Il governo guidato da Orban reagisce alla lettera che tre ex commissari europei e un ex ministro delle Finanze tedesco hanno inviato al presidente della Commissione. Nella carta si chiede la sospensione dei fondi UE a Budapest

Un attacco politico. Così il governo ungherese giudica** la lettera che tre ex commissari dell'Unione europea e un'ex ministro delle finanze tedesco hanno indirizzato a Jean-Claude Juncker.**

Nella carta, il cui contenuto è stato anticipato in esclusiva da euronews, si chiede al presidente della Commissione europea la sospensione seppure temporanea dei fondi che Bruxelles versa regolarmente a Budapest.

Secondo i quattro firmatari (il francese Pascal Lamy, l'austriaco Franz Fischler il greco Yannis Paleokrassas e il tedesco  Hans Eichel) l'esecutivo ungherese, guidato da Viktor Orban e dal suo partito Fidesz, ha emendato la costituzione in senso autoritario, ponendo sotto il proprio controllo procura generale, Corte costituzionale, i media pubblici e le università.

L'impiego di fondi europei sarebbe espropriato da gruppi di interesse e oligarchi vicini al governo in un sistema che molti definiscono di 'corruzione istituzionalizzata'

"Questo - risponde János Lázár, ministro della Cancelleria - è un attacco politico della sinistra. Sono i liberali e i socialisti, che si oppongono alla coalizione di governo, a chiedere questo alla Commissione europea. Non ha niente a che vedere con la realtà". 

Al centro delle tensioni con l'Europa ci sarebbe anche la questione migranti. Il Paese rifiuta infatti di rispettare le quote decise da Bruxelles. 

In Ungheria il 95% dei progetti di investimenti pubblici riceve finanziamenti dall'Unione europea. Lo scorso anno il rallentamento del trasferimento di fondi da Bruxelles a Budapest si è risolto in un calo degli investimenti pari al 20% e a una crescita del Pil di solo due punti percentuali. 

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