Ungheria, la clinica per i cavalli

Ungheria, la clinica per i cavalli
Di Luca Colantoni
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Chirurghi specializzati curano e operano l'animale domestico piú grande al mondo

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Un cucciolo di cavallo subito dopo la nascita ha subíto la frattura di una zampa. Una frattura ossea del genere può anche determinare la morte di cavallo, ma in Ungheria, per esempio, esiste una clinica veterinaria super attrezzata e questo cucciolo è stato salvato dai chirurghi che lo hanno preso in cura. Per cambiare il gesso, i veterinari devono sottoporre il cucciolo ad una anestesia e c‘è anche un altro problema: la madre scalpiterà per proteggere il suo piccolo e anche lei andrà fermata. Queste sono solo le prime complicazioni che si verificano quando si desidera gestire un cavallo.

In condizioni naturali, i cavalli non si sdraiano. Quando lo fanno a lungo la circolazione del sangue potrebbe collassare danneggiando muscoli e polmoni. Per questo motivo serve un team preparato e macchine sofisticate solo per mantenere in vita il cavallo addormentato. A operazione effettuata i cavalli hanno anche bisogno di aiuto per svegliarsi altrimenti potrebbero rompersi nuovamente le zampe cercando di rialzarsi mentre sono ancora sotto l’effetto dell’anestesia.

Difficile muovere un cavallo adulto mentre dorme, ma è una procedura che deve essere fatta regolarmente. Questi pazienti particolari vengono addormentati nel corridoio rispetto a quello legato alla macchina che si muove grazie ad una guida sul soffitto. Quando alla fine il cavallo si trova sul tavolo operatorio, l’anestesista prepara definitivamente il campo per il chirurgo.

C‘è un cavallo che ha un grosso grumo sul collo, che i veterinari stanno cercando di rimuovere visto che la radiografia non ha mostrato nulla al suo interno.

La clinica dei cavalli dell’Università Veterinaria di Budapest è la più grande dell’Europa Centrale Orientale, l’ex blocco sovietico. Non c‘è da stupirsi che molti studenti provengano anche dall’estero per studiare qui.

Nel frattempo, i chirurghi si sono sbarazzati di quel grumo e aprendolo hanno capito che a causarlo è stata una spina di acacia. Il sistema immunitario del cavallo stava cercando di isolare il corpo estraneo e quindi si è formata una sorta di guaina invisibile ai raggi x. I cavalli sono tra gli animali piú costosi e i loro padroni non badano a spese per curarli e questo tipo di cliniche sono abbastanza rare al momento.

I due “pazienti” sono fortunati: sono ora nella stanza di risveglio. Hanno ancora vertigini. ma tra pochi giorni potranno tornare al pascolo.

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