Bilancio disastroso, ad un anno dall'intesa: condizioni disumane e degrado delle politiche per la richiesta d'asilo.
Il bilancio, alla vigilia del primo anniversario dall’accordo sui migranti tra Ue e Turchia è drammatico. L’intesa firmata lo scorso 18 marzo 2016 , per Amnesty International rappresenta “una vergognosa macchia sulla coscienza collettiva d’Europa”. L’accordo prevede di rimandare in Turchia i profughi che non presentano domanda d’asilo in Grecia o coloro la cui richiesta d’asilo viene respinta.
Secondo le autorità greche sono ancora 14.371 le persone bloccate negli hotospot, costrette a vivere in condizioni disumane. Oxfam insieme al “Comitato Internazionale di Soccorso” hanno diffuso un documento che racconta gli abusi ai quali sono esposti i profughi bloccati in un limbo burocratico, dove le domande dei richiedenti d’asilo e i diritti umani vengono tarscurati.
Under the #EUTurkeyDeal, children, women & men continue to be exposed to risks & abuse every day https://t.co/TXnoKdT2cwpic.twitter.com/RaeqS5lI83
— Oxfam International (@Oxfam) 17 mars 2017
La denuncia arriva anche da Save The Children e Medici Senza Frontiere che hanno sottolineato, le precarie condizioni psicologiche in cui si trovano i migranti rimasti nei campi. Il commissario Ue per le politiche migratorie Avramopoulos di recente in visita nell’isola di Lesbo, si è detto soddisfatto, parlando di strutture in netto miglioramento. Nelle intenzioni di Bruxelles non è prevista al momento uan revisione dell’accordo come invece è stato richiesto più volte dalle organizzazioni umanitarie.
#Childrefugees in urgent need of safety, care & protection 1 year since #EUTurkeyDeal locked them on #Greek Islands >https://t.co/g7Z4PBKnGrpic.twitter.com/rJPqfSRsbA
— Save the Children (@save_children) 16 mars 2017