Newsletter Newsletters Events Eventi Podcasts Video Africanews
Loader
Seguiteci
Pubblicità

In Scozia la premier britannica May torna a decantare la Brexit

In Scozia la premier britannica May torna a decantare la Brexit
Diritti d'autore 
Di Euronews
Pubblicato il
Condividi questo articolo Commenti
Condividi questo articolo Close Button
Copia e incolla il codice embed del video qui sotto: Copy to clipboard Copied

Visita di Theresa May in Scozia.

PUBBLICITÀ

Visita di Theresa May in Scozia. A Glasgow, davanti ai membri del partito conservatore locale, la premier britannica è tornata a decantare le meraviglie di una Brexit di cui in realtà ancora non si conoscono i dettagli. May, sostenitrice convinta dell’uscita del Regno Unito dall’Unione europea, ha accusato il governo di Edimburgo di essere ossessionato dall’indipendenza della Scozia dal resto del Paese. Poi è passata a esempi concreti.

“L’India, nostra partner nel Commonwealth – ha detto – è uno dei maggiori mercati al mondo per gli alcolici. Ma, all’interno dell’Unione europea, sul whisky scozzese venduto in India vengono applicati dazi del 150%. Il whisky scozzese che è l’alcolico più noto al mondo,
ha soltanto l’1% del mercato indiano. Sono certa che potremo fare meglio di così per le nostre industrie chiave”.

Dal canto suo Nicola Sturgeon, la premier scozzese e leader del Partito Nazionale Scozzese, ha ribadito alla May che il governo di Londra non ha mandato in Scozia e che non ha il potere di sfilare il nord del Paese dall’Europa e dal mercato unico contro la volontà degli elettori.

Theresa May will claim keeping Scotland in UK is a “personal priority” during visit to Glasgow https://t.co/KJb9WrMmRc pic.twitter.com/Jkpqw2frni

— Scotland Decides (@ScotDecides) March 2, 2017

Vai alle scorciatoie di accessibilità
Condividi questo articolo Commenti

Notizie correlate

Perché la Corte costituzionale ha bocciato il referendum abrogativo sull'autonomia differenziata

Moldova, vince di poco il sì al referendum su adesione all'Ue: Sandu al ballottaggio per presidenza

Referendum Ue in Moldova, posta in gioco alta: il Cremlino mobilita soldi e propaganda