Cattolici e ortodossi: quali le principali differenze?

Cattolici e ortodossi: quali le principali differenze?
Diritti d'autore 
Di Euronews
Condividi questo articoloCommenti
Condividi questo articoloClose Button

Il Cristianesimo ortodosso “ortodossia” significa “corretta opinione” si chiama così perché convinto di applicare la vera volontà di Gesù Cristo.

PUBBLICITÀ

Il Cristianesimo ortodosso (ortodossia” significa “corretta opinione”) si chiama così perché convinto di applicare la vera volontà di Gesù Cristo.

Esso si esprime in comunità autocefale, che solitamente vengono erette al rango di patriarcato. Queste comunità sono in comunione fra loro, ma agiscono indipendentemente le une dalle altre.

Vi sono poi alcune comunità autonome e semiautonome che hanno un notevole grado di autogoverno, ma non possono definirsi di governo proprio nel vero senso della parola, perché l’elezione del loro primate viene formalmente approvata dal sinodo della “chiesa” autocefala da cui dipendono.

Le comunità ortodosse più importanti sono quelle greca, russa, serba, bulgara e rumena. Complessivamente l’Ortodossia è per dimensioni la terza maggiore confessione cristiana, contando circa 250 milioni di fedeli, sia in Oriente che in Occidente.

Radici dello scisma

Le radici dello scisma sono da ritrovarsi già nella decisione di Costantino di fare di Costantinopoli la Nuova Roma.

Il grande scisma è del 1054, con il patriarca Michele Cerulario. Questi salì alla sede di Costantinopoli il 25 marzo del 1043. Le relazioni con Roma erano già sospese da tempo. Il Papato attraversava uno dei periodi più bui. Michele Cerulario riaprì la polemica contro i riti e gli usi latini, che Fozio aveva già cominciata.
Per suo ordine furono chiuse tutte le chiese latine di Costantinopoli. Fece poi lanciare da Leone di Ocrida un manifesto offensivo contro gli usi latini.

Al papa Leone IX non restò che inviare a Costantinopoli una delegazione di legati pontifici cui non restò altro da fare che deporre sull’altare della celebre basilica di Santa Sofia la bolla con cui veniva scomunicato Michele Cerulario. Era il 16 luglio del 1054.

Gli ortodossi rifiutano il dogma dell’infallibilità del papa: ritengono che san Paolo come san Pietro siano all’origine della costituzione della Chiesa, tesi del “duplice capo della Chiesa”, già condannata da Innocenzo X.

Gli ortodossi, ovviamente, concepiscono *Dio*in maniera molto simile a come viene concepita dai cattolici, ma attenzione: non identica. Gli ortodossi credono sì in un solo Dio in tre persone.

Per quanto riguarda il rapporto tra Dio e la creazione, i teologi distinguono fra essenza eterna di Dio ed energie divine.

Per quanto riguarda la Vergine Maria, gli ortodossi negano il dogma dell’Immacolata Concezione, affermando che la Vergine sarebbe stata concepita con il peccato originale, ma che poi sarebbe stata purificata al momento del concepimento del Verbo Incarnato.

Per quanto riguarda i sacramenti, il Cristianesimo ortodosso non ne ha mai definito dogmaticamente il numero. In tempi recenti ha riconosciuto di fatto i sette sacramenti della Chiesa Cattolica ai quali ha aggiunto altri come: la tonsura monastica, la benedizione delle acque, la consacrazione delle icone.

Gli ortodossi non credono nel Purgatorio, anche se invitano a pregare per i defunti.

Condividi questo articoloCommenti

Notizie correlate

Chiesa cattolica, problemi di salute per Papa Francesco: tosse e affanno

Cani e gatti in chiesa a Madrid, la benedizione per un 2024 in salute

Papa Francesco dopo il Sinodo: "Urgente" la presenza delle donne nei ruoli di governo della Chiesa