Attentati di Parigi: dal fratello di Abdeslam un appello perché Salah collabori

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Salah Abdeslam deve parlare e raccontare agli inquirenti tutto quello che sa.

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Salah Abdeslam deve parlare e raccontare agli inquirenti tutto quello che sa. L’appello è del fratello dell’unico sopravvissuto del commando
che il 13 novembre scorso attaccò Parigi uccidendo 130 persone.

“È vero che – ha dichiarato a una radio francese Mohamed Abdeslam – qualche mese dopo il suo arresto in Belgio c‘è un’altra persona seduta davanti a me, effettivamente ho potuto constatare che Salah è più sulla difensiva, è più rinchiuso in se stesso. Ed è qualcosa cosa che è difficile da capire, difficile da capire per le famiglie. È innegabile che deve essere qualcosa di insopportabile. Ma io e i miei genitori siamo nella stessa situazione. Abbiamo anche noi bisogno di risposte, quindi in un certo senso ci uniamo alle famiglie delle vittime e chiediamo a Salah di parlare”.

Salah Abdeslam era stato arrestato il 18 marzo in Belgio e il 27 aprile estradato in Francia con l’accusa di omicidio di matrice terroristica. Nel carcere di Fleury-Mérogis, nella banlieue parigina, l’uomo è in isolamento e sorvegliato 24 ore su 24. La scorsa settimana i suoi avvocati hanno rinunciato alla difesa proprio perché Abdeslam non intende collaborare con la giustizia.

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