Turchia ai ferri corti con l'Europa. La Germania cerca di riaprire il dialogo

Il primo leader internazionale a visitare la Turchia dopo il fallito colpo di Stato è il presidente kazako Nursultan Nazarbayev. Per trovare supporto, Recep Tayyip Erdogan ha dovuto rivolgersi a est. Il governo turco infatti è ai ferri corti con l’Europa, che ha denunciato gli arresti di massa seguiti al tentato golpe.
Il presidente degli esteri Mevlut Cavusoglu ha lanciato pesanti accuse: “Invece di sostenere la democrazia i nostri amici europei – e questo è un atteggiamento tipico tra l’altro – hanno voluto farci la lezioncina, e in realtà hanno usato questo tentato colpo di stato, e ciò che ne è seguito, per esprimere i loro veri sentimenti, come l’odio e i sentimenti islamofobi, antiturchi”.
Il suo omologo tedesco, Frank-Walter Steinmeier, ha teso ad Ankara un ramoscello d’ulivo: “Lavorerò per garantire che il dialogo con la Turchia non passi solo attraverso megafoni, microfoni e telecamere. Non c‘è alternativa – anche se è difficile di questi tempi – al ritorno a un dialogo diretto con la Turchia”
Un dialogo non sempre facile nemmeno con i popoli affini, come quello turco-cipriota. Dopo la manifestazione pro-Erdogan di mercoledì, venerdì sono scesi in piazza a Nicosia gli oppositori, che accusano il presidente di voler stravolgere la cultura laica della Turchia.