Le piazze turche, da Ankara a Istanbul restano mobilitate.
Le piazze turche, da Ankara a Istanbul restano mobilitate. I sostenitori del governo, presenti a migliaia, presidiano i centri delle città. Tutte le misure introdotte finora, tra cui lo stato d’emergenza vengono appoggiate pur di sconfiggere, dicono, lo spettro di un colpo di stato.
“Noi, il popolo turco siamo a completa disposizione di Tayyip Erdogan – dice un sostenitore ad Ankara – I paesi stranieri lo devono sapere. Se ci chiede di morire, noi lo faremo”.
“Il nostro governo farà tutto il necessario per il paese – aggiunge un altro manifestante – Noi ci fidiamo. Staremo in piazza fino a che la nazione avrà superarato questa minaccia”.
Intanto nel paese proseguono le retate nonostante gli inviti rivolti da tutto l’Occidente a Erdogan e al governo perché usino moderazione nel giro di vite. Oltre alle migliaia di arresti continuano sospensioni e licenziamenti. Nel mirino tra gli altri funzionari pubblici, magistrati, e docenti universitari.