L’attentatore di Nizza aveva preparato l’attacco da mesi e non ha agito da solo.
L’attentatore di Nizza aveva preparato l’attacco da mesi e non ha agito da solo.
Lo afferma il procuratore della repubblica francese François Molins, citando prove della partecipazione delle 5 persone fermate e di cui è stata richiesta la custodia cautelare in carcere.
La mancanza di segni evidenti di radicalizzazione di Mohamed Lahouaiej Bouhlel sarebbe dovuta alla volontà di dissimulare i suoi propositi.
“È a partire dai dati telefonici che sono stati posti in stato di fermo i 5 individui apparsi ora davanti alla giustizia”, ha precisato Molins. “È emerso il loro coinvolgimento nella preparazione del passaggio all’azione. I legami tra Mohamed Lahouaiej Bouhlel e le persone fermate sono apparsi anche attraverso gli elementi raccolti sul camion e sulle armi.”
L’attentato di Nizza ha causato 84 morti di 19 nazionalità diverse e più di 200 feriti, di cui 15 sono ancora in pericolo di vita.
Bouhlel è stato ucciso dagli agenti che gli hanno sparato per fermare la corsa del suo camion.
“È emerso a questo stadio delle indagini e in base alle diverse ricerche e fotografie – ha aggiunto Molins – che Mohamed Lahouaiej Bouhlel sembra aver ideato e maturato il suo progetto criminale vari mesi prima di passare all’azione.”
Intanto, non si è spenta l’eco delle polemiche sulla scarsa presenza di polizia a Nizza per le celebrazioni del 14 luglio. Al quotidiano Libération che ha sollevato l’argomento, il governo risponde affermando che le polemiche sono fuori luogo.