Brexit: le fibrillazioni del mondo politico. Il Presidente della Commissione europea auspica rapido divorzio da UK

Brexit: le fibrillazioni del mondo politico. Il Presidente della Commissione europea auspica rapido divorzio da UK
Di Euronews
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Cameron lascia a ottobre. Sarà nuovo premier a gestire negoziati con UE

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L’uscita del Regno Unito dalla UE non è il principio della fine. Lo sostiene con forza il Presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker che nonostante l’amarezza ammette che la decisione va rispettata. Secondo lui i 27 stati membri devono difendere i valori fondamentali dell’Unione come la promozione della pace e del benessere dei cittadini.

Juncker si augura inoltre che il divorzio con UK si risolva velocemente per non prolungare le incertezze.

Anche la Cancelliera tedesca Angela Merkel, prende atto del Brexit : “Questo è un colpo all’Europa, un colpo al processo di unificazione europea – ha detto Merkel – L’idea dell’unità europea è un’idea di pace: non dimentichiamolo mai”. Merkel ha invitato lunedi’ a Berlino il Presidente francese François Hollande, il Presidente del Consiglio italiano Matteo Renzi e il Presidente del Consiglio europeo Donald Tusk.

“Far prevalere cio’ che ci unisce e
non cio’ che ci divide. Questo è il tempo della lucidità e dell’equilibrio, il tempo della forza calma che in un momento non semplice puo’ vedere l’Europa tornare protagonista”. Lo ha detto il premier Matteo Renzi a Palazzo Chigi commentando il voto sulla Brexit.

“Oggi la storia bussa alla nostra
porta, bisogna essere all’altezza”. “Faro’ di tutto affinchè si adotti un cambiamento profondo piuttosto che un ripiegamento
dell’Europa”: ha dichiarato il presidente francese Hollande.

Intanto il Premier britannico David Cameron dopo aver annunciato le sue dimissioni ha assicurato che sarà ancora primo ministro per i prossimi tre mesi e che verrà organizzata in ottobre l’elezione del nuovo leader del partito conservatore. Cameron parteciperà comunque al Consiglio europeo della prossima settimana a Bruxelles.

Esultano gli euroscettici che vorrebbero seguire l’esempio britannico. A partire dal Front National di Marine Le Pen
che, in vista delle elezioni presidenziali nella primavera del 2017 in Francia, ha annunciato “un referendum entro sei mesi” in caso di
vittoria nella corsa all’Eliseo. Le fa eco il leader della Lega Matteo Salvini con l’annuncio della raccolta di firme per una
proposta di legge che permetta agli italiani di esprimersi sui trattati europei.

Nelle ultime 24 ore si è vissuta una autentica illusione ottica: i primi risultati della notte referendaria inglese avevano delineato un vantaggio del “Remain”, della volontà cioè di restare nell’Unione Europea. Poi pero’ la tendenza si è ribaltata a vantaggio del “Leave” con una svolta dopo le 5 del mattino. Il Brexit ha vinto con circa 17 milioni di preferenze.

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