Ban Ki-Moon, Siria: "Mi aspetto una svolta in agosto"

Ban Ki-Moon, Siria: "Mi aspetto una svolta in agosto"
Di Euronews
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Il diplomatico per eccellenza che si è confrontato a crisi di ogni tipo in ogni parte del mondo, alle Giornate europee per lo Sviluppo, i Devdays, abbiamo incontrato il Segretario generale dell’Onu Ba

Il diplomatico per eccellenza che si è confrontato a crisi di ogni tipo in ogni parte del mondo, alle Giornate europee per lo Sviluppo, i Devdays, abbiamo incontrato il Segretario generale dell’Onu Ban Ki Moon.

Il suo mandato si sta per concludere, parleremo di alcuni dei successi raggiunti e delle sfide che restano aperte insieme alle priorità.

Il mondo sembra paralizzato, bombardato da così tante crisi, da così tanti eventi, sembrerebbe che stiamo navigando nell’incertezza

Ban Ki Moon:

“Certo siamo circondati dai pericoli e dai problemi, se pensiamo ai grandi movimenti dei rifugiati, dei migranti, al pericolo del terrorismo, ma dobbiamo comunque mantenere un atteggiamento positivo. I leader del mondo hanno fatto accordi e preso impegni importanti, vengono fatti dei passi avanti, insieme ai 17 obiettivi per lo sviluppo, c‘è l’accordo sul clima di Parigi “.

Biografia: Ban Ki-moon

  • Ban Ki-moon è l’ottavo Segretario generale delle Nazioni Unite
  • In carica per due mandati come Segretario generale, terminerà a dicembre 2016
  • Ban Ki-moon è nato in Corea del Sud il 13 giugno 1944 ---

euronews:

“I militanti dello Stato Islamico rappresentano una minaccia concreta, le Nazioni Unite possono giocare un ruolo nel farvi fronte?”

Ban Ki Moon:

“Nel 2006 l’assemblea generale delle Nazioni Unite ha adottato una ambiziosa strategia per combattere il terrorismo”.

euronews:

“Non sembra stia funzionando…”

Ban Ki Moon:

“Il mio compito è farla funzionare, ecco perché ho presentato all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite il mio piano d’azione e di prevenzione contro l’estremismo violento, ora il piano si trova nelle mani degli Stati membri, è oggetto di negoziati, spero che venga presto adottato”.

euronews:

“Se siamo in questa situazione è perché la guerra in Siria non si ferma – le Nazioni Unite sono in mezzo, tra Russia e Stati Uniti – come possono influire per ottenere progressi in Siria?”.

Ban Ki Moon:

“Sto chiedendo alle Nazioni Unite e alla Russia in quanto parte del Gruppo Internazionale di Supporto alla Siria, di fare molto di più. Prima di tutto per affrontare la situazione dal punto di vista politico …”

euronews:

“L’impressione però, è che il tempo della diplomazia sia finito. Ci sono stati così tanti tentativi, se non funziona, quale sarà il prossimo passo?”.

Ban Ki Moon:

“Ci sono tre aree che è necessario considerare quando si interviene su una crisi, compresa la Siria. Prima di tutto è necessario fermare le violenze, in modo da poter far arrivare assitenza umanitaria a migliaia di persone, dobbiamo inoltre far arrivare aiuti che possano salvare le vite in percolo, includendo tutto ciò nel dialogo politico”.

euronews:

“Pensa che ci sarà una svolta durante il suo mandato, prima della conclusione?”

Ban Ki Moon:

“La nostra scadenza è il primo agosto, sembra un obiettivo ambizioso, abbiamo meno di due mesi per mettere a frutto i nostri sforzi e tutte le iniziative necessarie”

euronews:

“Cambiamo luogo geografico, l’Europa è stata colpita da numerose crisi, se in prospettiva continuerà così, che idea ha del suo futuro”

Ban Ki Moon:

“Capisco le grandi sfide che i Paesi europei si sono trovati ad affrontare, in particolare per i movimenti di migranti e rifugiati. Al contempo, se mostriamo solidarietà internazionale penso che il problema possa essere risolto. Non è una crisi fatta di numeri, di quante centinaia di migliaia di persone sono, è piuttosto una questione di solidarietà internazionale e compassione”

euronews:

“E sembra mancare di questi tempi”

Ban Ki Moon:

“Manca. Per il prossimo 19 settembre ho proposto un summit alle Nazioni Unite spero partecipino tutti i leader anche quelli europei, per discutere di quali siano le cause di ciò che sta accandendo e di come possiamo fare per proteggere i diritti umani e la dignità dei rifugiati, di come possiamo fare per favorirne l’integrazione aprendo dal punto di vista legale maggiori opportunità, dobbiamo considerare anche il contributo che questi migranti posso dare alla società”.

euronews:

“Quando parla di unità, una delle pcohe volte che il mondo ha saputo unirsi è stato in occasione dell’Accordo sul Clima di Parigi. Lo considera il più grande successo del suo mandato?”.

Ban Ki Moon:

“Questo è l’obiettivo raggiunto di cui sono più orgoglioso, in cui ho messo tutta la mia energia e passione.
Quando ho assunto il mio incarico come Segretario generale, non c’era molta discussione intorno ai cambiamenti climatici. Persino i miei collaboratori mi dicevano, “Rischi di fallire”. Ai tempi dicevo sempre che non avevamo un piano B perché non abbiamo un pianeta B”.

euronews:

“È preoccupato per l’esito delle elezioni negli Stati Uniti, se ad esempio vincesse Donald Trump, visto che è contrario agli accordi di Parigi”.

Ban Ki Moon:

“Non voglio fare alcun commento su nessuno dei candidati alla presidenza degli Stati Uniti, il punto è che il dibattito sull’esistenza o meno del cambiamento climatico appartiene al passato …”

euronews:

“L’accordo potrebbe essere reso vano?”

Ban Ki Moon:

“Il mondo ha riconosciuto che il cambiamento climatico esiste ed è più veloce di quanto crediamo. Si tratta di un accordo e di un impegno e sono sicuro che gli Stati Uniti continueranno ad evere un ruolo importante, chiunque diventi il leader”.

euronews:

“Come valuta di avere svolto il suo mandato, pensa di essere stato un buon Segretario generale?”

Ban Ki Moon:

“Saranno gli storici a valutarlo. Per quanto mi riguarda ho speso tutto il mio tempo, la mia energia, la mia passione, per lavorare con gli Stati membri, per rendere un posto migliore questo mondo in termini di sviluppo sostenibile, politiche di genere, clima e opportunità per le giovani generazioni, questo è ciò che ho fatto.
Ho incontrato persone di ogni tipo, sono stato la voce di persone senza voce e difensore degli indifesi in tutto il mondo”.

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