Migranti: l'eritreo arrestato, "non sono io il trafficante"

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Nega di essere un trafficante di esseri umani, e nega anche di essere la persona che gli investigatori italiani cercavano da tempo: del sospetto si sa con certezza che è eritreo e che è stato arrestat

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Nega di essere un trafficante di esseri umani, e nega anche di essere la persona che gli investigatori italiani cercavano da tempo: del sospetto si sa con certezza che è eritreo e che è stato arrestato in Sudan e poi estradato, nella notte tra martedì e mercoledì scorso, in Italia. Si sa anche, dopo l’interrogatorio di garanzia odierno, che è stato intercettato, che ha confermato che il telefono era il suo e la voce la sua, ma dice che erano telefonate alla famiglia e non ad altri trafficanti. Lui dice di chiamarsi Medhanie Tesfamariam Berhe e di avere 28 anni, mentre il ricercato si chiama Medhane Yehdego Mered e ha 35 anni.

“È un altro uomo, è stato arrestato dalla polizia sudanese ed è qui, ma non capisce le ragioni del suo arresto e si trova in carcere senza alcuna colpa”, ha detto il suo avvocato ai giornalisti e corrispondenti in attesa davanti al carcere romano di Rebibbia.

La sorella ha portato con sè foto e documenti per dimostrare lo scambio d’identità. Per verificare tutto,gli inquirenti si avvalgono anche di una perizia fonica, con la comparazione della voce del super-ricercato e quella dell’arrestato, entrambe registrate in intercettazioni telefoniche. Nelle prossime ore si procederà anche alla comparazione con la voce registrata durante l’interrogatorio, per escludere anche la possibilità che lo scambio abbia potuto avvenire durante la breve detenzione in Sudan.

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