California e New Jersey sono stati la pietra tombale per Bernie Sanders e il semaforo verde per Hillary Clinton, che sarà dunque la candidata democratica alle presidenziali…
California e New Jersey sono stati la pietra tombale per Bernie Sanders e il semaforo verde per Hillary Clinton, che sarà dunque la candidata democratica alle presidenziali statunitensi.
La Clinton ha ricevuto l’abbraccio della famiglia per una candidatura ormai conquistata con certezza matematica, seppur non formalmente certificata, durante un comizio a Brooklyn, e ha immediatamente cambiato toni rispetto al rivale sconfitto, riconoscendone ora i meriti:
“Diciamolo chiaramente: il Senatore Sanders, nella sua campagna e nel dibattito vigoroso che abbiamo avuto su come far crescere i redditi, ridurre le disuguaglianze e accrescere la mobilità sociale ha fatto molto bene al Partito Democratico e all’America”.
Bernie Sanders ha preso male la pubblicazione delle stime dei delegati e superdelegati alla vigilia dell’ultimo super-tuesday. Un colpo basso che potrebbe aver scoraggiato parte del suo elettorato. E proprio in California, a sconfitta ormai acquisita, ha detto:
“Se questa campagna ha dimostrato qualcosa, è che milioni di Americani che amano questo Paese sono pronti ad alzarsi e combattere per farne un posto molto migliore”. “Grazie a tutti – ha aggiunto – la battaglia continua”.
Sanders quindi non si ritira, e ha già detto che lotterà fino all’ultimo, voto per voto, delegato per delegato, a partire dalle primarie di Washington di martedì prossimo e fino alla Convention di Philadelphia. Nonostante il fatto che Barack Obama si sia già congratulato con Hillary Clinton ed abbia chiesto a Sanders di abbassare i toni e puntare all’unità del partito. Un appello in senso unitario Sanders per la verità l’ha anche fatto: “Non permetteremo a Trump di diventare presidente”, ha detto.