Svizzera alle urne per reddito garantito

Svizzera alle urne per reddito garantito
Di Daniela Castelli Agenzie:  Kirsten Ripper
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Una protesta con più di 100 robot a Zurigo ha anticipato di qualche mese la giornata del voto per richiedere l’introduzione del reddito…

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Una protesta con più di 100 robot a Zurigo ha anticipato di qualche mese la giornata del voto per richiedere l’introduzione del reddito universale.

La Svizzera è il primo paese al mondo a tenere un referendum il 5 giugno per chiedere un emendamento costituzionale e fornire un reddito di base incondizionato di 2.500 franchi fisso al mese (circa 2.280 euro) per gli adulti e 625 franchi per i minori.

Che Wagner, portavoce di “*Basic Income*”:www.basicincome2016.org: “Penso che il reddito universale possa contribuire a ridisegnare l’economia e il mercato del lavoro affinché più persone facciano effettivamente ciò che piace loro e ne siano soddisfatte.”

Una somma che lo Stato dovrebbe versare a ogni cittadino, indipendentemente da quanto già guadagni con lo scopo di sconfiggere la povertà, le diseguaglianze e la dipendenza dall’assistenzialismo, abbattendo così anche i costi della burocrazia.

Non tutti però reputano opportuna l’iniziativa. C‘è chi parla di un residuo di socialismo nella proposta.

Nathalie Fontanet, Partito Liberale Radicale e contraria a ‘Basic Income’: “Si tratta di cifre estremamente importanti, che invece di incoraggiare gli individui che sono in grado di andare a lavorare ed essere finalmente indipendenti incoraggerà al non fare nulla, e credo anche sia contro i nostri valori e la nostra coesione sociale.”

Il Consiglio federale e il Parlamento si oppongono all’iniziativa, perché credono che l’introduzione di un reddito di base possa indebolire l’economia svizzera e il sistema di sicurezza sociale.

“What would you do if your income were taken care of?” ovvero “Cosa fareste se ci si occupasse del vostro reddito?” si legge nella grande piazza di Ginevra.

E anche altri paesi al mondo si stanno facendo la stessa domanda: Canada, Olanda e Finlandia, dove un progetto pilota partirà dal gennaio 2017.

Nessun esperimento del genere è ancora stato previsto in Italia.

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