Francia: contro la riforma del Lavoro si fermano anche le centrali nucleari

Francia: contro la riforma del Lavoro si fermano anche le centrali nucleari
Di Salvatore Falco Agenzie:  Afp
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1 stazione di benzina su 3 a corto di carburante, ma il governo non fa marcia indietro

Ora iniziamo a usare le armi pesanti

Jean-Claude Colin Rappresentante sindacale Cgt

Lo scontro tra governo e sindacati sulla riforma del Lavoro in Francia coinvolge anche le centrali nucleari. Il personale di 19 impianti ha deciso di aderire allo sciopero indetto per questo giovedì.

Per il momento, le autorità escludono il rischio black-out, ma il Paese – che già fa i conti con i blocchi delle raffinerie – sembra sull’orlo della paralisi.

“Scendere in strada non basta più, non ci ascoltano più – dice Jean-Claude Colin, rappresentante sindacale della Cgt alla centrale di Nogent-sur-Seine – Ora iniziamo a usare le armi pesanti. Siamo tutti uniti nella lotta per dire al governo che ne abbiamo abbastanza”.

Le forze dell’ordine hanno eliminato undici posti di blocco nei pressi dei depositi petroliferi, ma 6 delle 8 raffinerie francesi sono ferme o producono a ritmi ridotti.

Le autorità hanno cominciato ad attingere dalle riserve petrolifere strategiche, bruciando 3 giorni di scorte su 115 disponibili.

Il premier Manuel Valls tiene duro. Il suo governo, già ai minimi di popolarità, sembra non aver nulla da perdere e avvisa i sindacati: “Non sono loro che fanno le leggi”.

“Nessuna opzione sarà esclusa. Le forze dell’ordine sono mobilitate da venerdì e continueranno a intervenire – ha aggiunto il Primo ministro socialista – Voglio elogiare il loro lavoro e il loro sangue freddo”.

Un terzo delle stazioni di servizio è a corto di carburante e il personale di due principali porti francesi si prepara ad unirsi alla protesta, con il rischio di allargare l’emergenza agli aeroporti.

Al caos benzina si aggiunge lo sciopero dei ferrovieri, a cui seguirà quello dell’aviazione civile a pochi giorni dall’inizio di Euro 2016.

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