Ancora giornate di protesta in Francia contro la nuova legge sul lavoro. Cominciano i camionisti, che bloccano diversi importanti snodi
Ancora giornate di protesta in Francia contro la nuova legge sul lavoro.
Cominciano i camionisti, che bloccano diversi importanti snodi autostradali, come a Marsiglia. A seguire gli autoferrotranvieri e altre categorie.
Molti lavoratori sono contrari al progetto, e per ragioni concrete, come questo camionista:
Ho 25 anni di anzianità. Se il provvedimento passa perdo fra i 150 e i 200 euro al mese di stipendio. In tutto farebbero fra i 1000 e i 1500 euro all’anno in meno.
Hollande non vuole cedere
Il presidente François Hollande non intende retrocedere, o almeno non più di quanto non abbia già fatto rimaneggiando la legge:
La faremo passare – ha detto nel corso di un’intervista radiofonica – Non cederò, perché già troppi governi hanno ceduto. Ecco perché il Paese era nello stato in cui lo abbiamo trovato nel 2012. La situazione non è facile, ma un compromesso è stato raggiunto. I sindacati riformisti sostengono il testo e la maggioranza dei socialisti è a favore.
Tuttavia, 7 organizzazioni dei lavoratori hanno indetto scioperi per oggi e per giovedì, in tutto 7 giornate di agitazione in meno di due mesi.
il punto più controverso
Il progetto proposto dal ministro del lavoro Myriam El Khomri è ritenuto troppo favorevole al padronato.
Prevede tra l’altro che gli accordi ottenuti a livello di singola azienda abbiano la prevalenza su quelli di settore. Una specie di ‘divide et impera’ che, secondo i sindacati, distruggerà ogni potere di contrattazione dei lavoratori.
Il governo ha blindato il testo, facendolo passare senza voto alla Camera, come prevede un articolo della Costituzione (art. 49-3). Ora la parola passa al Senato.