Un festival di musica pop trasformato in arena politica. Se così non fosse stato avrebbe vinto il cantante russo ha detto Konstantin Kosaciov
Un festival di musica pop trasformato in arena politica. Se così non fosse stato avrebbe vinto il cantante russo ha detto Konstantin Kosaciov, Presidente della Commissione Affari Esteri del Senato di Mosca. Eurovision si è trasformato in battaglia politica ha commentato via Twitter Alexeï Pouchkov, Presidente della Commissione Affari Esteri della Duma.
Sono solo alcune delle reazioni a caldo che vengono da Mosca, dove brucia la vittoria di un brano che parla di Crimea e deportazioni staliniane nel momento in cui la Russia punta piuttosto ad una riabilitazione della storia sovietica.
Per le strade di Mosca non è difficile incappare in persone che la pensano alla stessa maniera: “Ovviamente speravo vincesse il nostro Sergei Lazarev. Invece la politica ha fatto irruzione nella musica, ha manipolato la musica ed è una tristezza” dice Anna Penkova, una moscovita in pensione.
“È evidente che tutta l’Europa appoggia l’Ucraina, è lampante. A mio avviso troppo ovvio, tanto che tutti hanno capito che il vero vincitore è stato Sergei Lazarev” suggerisce Maria, impiegata nel settore turistico.
La finale al Globe Arena di Stoccolma è stata seguita da 200 milioni di spettatori. Jamala ha ottenuto 534 preferenze da giurie di tutta Europea e dal televoto, soltanto pochi voti in più rispetto all’australiana Dami Im con 511. Terzo il russo Sergei Lazarev la cui canzone “You are the only one” ha ottenut 491 voti.