Ognuno per sé e tutti contro l’Isil. In Siria è in atto una corsa contro il tempo, da parte delle diverse forze presenti sul terreno, per
Ognuno per sé e tutti contro l’Isil. In Siria è in atto una corsa contro il tempo, da parte delle diverse forze presenti sul terreno, per accaparrarsi posizioni strategiche strappandole ai jihadisti e garantirsi così maggiore influenza in prospettiva di un futuro assetto federale del Paese.
Nel provincia meridionale di Deraa, un gruppo ribelle affiliato all’Esercito libero siriano ha riconquistato il controllo della città di Tasil, cacciando i miliziani del sedicente Stato Islamico.
Più a nord, invece, sono le forze di Damasco, sostenute dalla Russia, ad aver liberato la città di Qaryatayn, dove hanno iniziato a tornare i primi residenti.
Qui, un tempo, coabitavano musulmani e cristiani. Fino all’arrivo dell’Isil, l’estate scorsa.
“Ho 64 anni – dice Hassan – ma sarei pronto a prendere le armi e a battermi, se cercassero di tornare ancora o se anche solo provassero a farsi rivedere”.
Mesi sotto il gioco dei jihadisti hanno lasciato il segno. Questo è ciò che resta del monastero cattolico di Mar Elian, forse utilizzato dai miliziani come laboratorio per confezionare esplosivi. Per fortuna, non tutto è stato distrutto.