Guerra bosniaca: Radovan Karadzic condannato a 40 anni di carcere

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Di Euronews
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Il Tpi ha giudicato l'ex leader politico serbo colpevole del genocidio di Srebrenica e crimini di guerra e contro 'umanità

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Radovan Karadzic, ex leader politico dei serbi di Bosnia, è stato condannato a 40 anni dopo essere stato riconosciuto colpevole di 10 capi d’accusa: per crimini contro l’umanità, crimini di guerra e il genocidio di Srebrenica.

E’ il verdetto del Tribunale penale internazionale dell’Aja (Tpi). Il tribunale lo ha assolto da uno dei due capi d’accusa per genocidio.

Il processo all’ex leader serbo si conclude dopo sei anni, 600 testimoni, l’analisi di 11mila reperti e decine di migliaia di documenti.

Si tratta di una sentenza storica, attesa da migliaia di donne, vedove e madri degli uomini uccisi a srebrenica, giunte all’Aja espressamente per la sentenza.

Al Tpi erano presenti anche 200 giornalisti, ricercatori universitari che hanno assistito alla lettura.

Si tratta di una sentenza storica, Karadzic è il politico di più alto rango a essere mai stato giudicato dal tribunale.

Il verdetto di oggi, sperano molti, potrebbe aiutare a voltare pagina e a stabilizzare la regione.

Karadzic, insieme a Ratko Mladic e Slobdan Milosevic, perseguiva il sogno di una grande Serbia dopo la fine dell’ex Jugoslavia, negli anni Ottanta del secolo scorso.

Una volta finita la guerra bosniaca, si diede alla macchia e rimase latitante per 13 anni.

Catturato alla periferia di Belgrado nel luglio del 2008, era irriconoscibile. Si era fatto crescere la barba e i capelli, era tornato a esercitare la sua professione, il medico ma praticava la medicina alternativa.

Il suo arresto fu conseguito grazie all’ostinazione dell’allora procuratore del Tpi Carla del Ponte che fece leva sulla voglia di Belgrado di avvicinarsi politicamente all’Unione europea. Karadzic e il suo arresto, in effetti, furono usati dal tribunale e da Belgrado come merce di scambio per firmare l’accordo di associazione con l’Europa.

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