Due ospedali sono stati colpiti nel corso di raid aerei nel nord della Siria. Nella provincia settentrionale di Idlib, è stato attaccata una
Due ospedali sono stati colpiti nel corso di raid aerei nel nord della Siria.
Nella provincia settentrionale di Idlib, è stato attaccata una struttura gestita da Medecins Sans Frontières. Il bilancio è di almeno sette morti e otto dispersi.
L’associazione si dice convinta che il raid sia opera dell’aviazione russa o delle forze siriane, che in quella zona agiscono in modo coordinato.
L’altro ospedale colpito si trova nella località di Azaz, non lontano dal confine turco. Sette missili si sono abbattuti sulla clinica ginecologica e sul reparto di pediatria. Almeno 14 le vittime e tra queste alcuni bambini.
A puntare il dito contro Mosca, in questo caso, è il premier turco che accusa i russi di voler mettere la comunità internazionale di fronte a una scelta obbligata in Siria: quella tra Bashar al Assad e l’Isil.
Nel corso di una visita ufficiale in Ucraina, Ahmet Davutoglu ha anche commentato l’annuncio che i russi continueranno a effettuare raid aerei nella provincia di Aleppo, nonostante l’accordo per un cessate il fuoco raggiunto la settimana scorsa a Monaco.
“Questo dimostra quali siano le reali intenzioni della Russia – ha detto – e cioè continuare a uccidere civili e a compiere massacri per difendere il regime siriano”.
Dal canto suo, la Turchia ha minacciato le milizie curdo-siriane di andare incontro a una dura reazione, se si avvicineranno ad Azaz. Ma ha escluso, al momento, un’offensiva di terra nel nord della Siria.