Siria. Oggi a Londra conferenza Paesi donatori. Scopo: raccogliere 9 mld €

Siria. Oggi a Londra conferenza Paesi donatori. Scopo: raccogliere 9 mld €
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Di Andrea Neri
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Mentre l’incertezza cala su Ginevra con la sospensione dei negoziati, oggi a Londra si apre uno spiraglio di speranza per il futuro della Siria con

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Mentre l’incertezza cala su Ginevra con la sospensione dei negoziati, oggi a Londra si apre uno spiraglio di speranza per il futuro della Siria con la conferenza annuale dei Paesi donatori.

Il protrarsi della guerra ha ulteriormente aggravato le condizioni dei Paesi vicini: Giordania, Turchia. E Libano, dove si è recato Johannes Hahn, Commissario Europea per la Politica di Vicinato e i negoziati per l’Allargamento.

“La conferenza di Londra dovrebbe contribuire a raccogliere fondi per aiutare Paesi come il Libano che sono in prima linea rispetto alla crisi dei rifugiati siriani” ha detto durante la visita ad una scuola di Beirut. “Danaro che serve per far fronte a tutte le necessità imposte dal flusso migratorio a partire dall’educazione per i bambini, per dar loro l’opportunità di frequentare una scuola” ha spiegato.

Si calcola che 18 milioni di siriani subiscano le conseguenze della guerra. Lo scopo della conferenza di Londra è raccogliere almeno 9 miliardi di dollari per migliorare le loro condizioni di vita.

Abu Yasser è un rifugiato siriano residente ad Amman: “Sono 8 mesi che sono disoccupato” racconta. “Spero che la Giordania riceva abbastanza soldi dalla conferenza di Londra, speriamo che serva a promuovere gli investimenti e creare lavoro. Viviamo in condizioni difficili qui in Giordania, gli aiuti che riceviamo dall’Alto Commissariato per i Rifugiati delle Nazioni Unite non sono sufficienti”.

Alla vigilia della conferenza, Save the Children e l’Unicef hanno simbolicamente ricreato davanti al Parlamento britannico una scuola siriana distrutta. La scorsa settimana la Turchia, cui andranno 3 miliardi di euro di aiuti europei per far fronte all’emergenza, ha introdotto una riforma per permettere agli insegnanti siriani di accedere al sistema educativo nazionale.

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