Ondata di tweet contro le "dritte" della sindaca di Colonia per scoraggiare le aggressioni sessuali

Henriette Reker sembra avere un modo un po’ autolesionistico di finire al centro delle cronache: il giorno prima della sua elezione a sindaca di Colonia, in Germania, era stata accoltellata probabilmente per il suo impegno nell’accoglienza ai rifugiati. Stavolta è invece protagonista di una gaffe, sicuramente in buona fede, ma che era fin dall’inizio destinata a provocare reazioni da parte delle tante persone – in Germania e fuori – rimaste scioccate dai fatti di Capodanno, quando un centinaio di donne sono state aggredite sessualmente da un migliaio di uomini nella zona della stazione e del Duomo. In almeno un caso – forse due – si è trattato di veri e propri stupri.
La sfortunata uscita della Reker le è stata strappata in un’intervista in cui le è stato chiesto come le donne possono proteggersi da fatti come questo, soprattutto in vista del prossimo carnevale, fra meno di un mese. La risposta è stata: “C‘è sempre la possibilità di tenere una certa distanza da chi non si conosce, almeno della lunghezza di un braccio”, “eine Armlänge”, trasformato subito su Twitter nell’hashtag #einearmlange. Che ha dato risultati come quelli qui sotto.
“#einearmlaenge Questa è colpevolizzazione della vittima per eccellenza”
#einearmlaenge
Das ist victim blaming par excellance
— Steffen (@Apfelstapfen) January 5, 2016
“Chiedere alle vittime di modificare il proprio comportamento significa che i colpevoli non avranno bisogno di cambiare il loro, approccio sbagliato alla prevenzione del crimine #einearmlaenge”
Asking victims to change their behaviour means offenders won't need to change theirs, wrong approach to preventing crime #einearmlaenge
— Tina Kretschmer (@DocTinaK) January 6, 2016
“Finiamola con la cultura dello stupro, stop alla colpevolizzazione delle vittime, non è MAI colpa delle vittime #eineArmlänge”
End #RapeCulture
Stop #VictimBlaming
It is NEVER the victims fault!
#eineArmlängepic.twitter.com/7xiEHH4Z22
— Alice in Wonderland (@probably_Alice) January 5, 2016
“(nell’immagine) Un braccio di distanza, e nessuno può avvicinarmisi”
Alles geklärt oder.. #einearmlängepic.twitter.com/3q3PqOmXWU
— S. Wintschnig (@SWintschnig) January 5, 2016
“Ho già fatto il costume per la prossima festa – così sarò al sicuro! #EineArmlänge”
Hab mein Outfit für die nächste Party schon am Start – so nur zur Sicherheit! #EineArmlängepic.twitter.com/EIGrZlMTFp
— Dora Kristina (@DoraKristina) January 5, 2016
L’hashtag è utilizzato anche nel dibattito sull’immigrazione in Germania, da entrambi i lati della barricata, perché c‘è chi pensa che gli aggressori fossero immigrati. Il paese negli ultimi mesi ha accolto più di un milione di profughi, la tensione sul tema è altissima. Ecco qualche esempio.
“Forse sarebbe meglio restare a un braccio di distanza dall’inondare il paese di giovani profughi maschi che non si sentono in dovere di integrarsi”.
Perhaps it might be better to keep #einearmlaenge from flooding your country with young, male refugees who feel no necessity to assimilate.
— ryuge (@0ryuge) January 5, 2016
“Il multiculturalismo ha funzionato così bene in Germania che si consiglia alle donne di tenersi a un braccio di distanza dagli sconosciuti #einearmlaenge”
Multiculturalism has been so successful in Germany that women get adviced to keep at one arm's length from strangers. #einearmlaenge
— Luis María Benítez (@luismbenitez81) January 6, 2016
“Penso sia giusto che le donne stiano lontane dai sessisti e dai razzisti. Così (gif animata di donna che mostra il dito medio) #einearmlaenge”
Ich finde es übrigens gut, wenn Frauen #eineArmlänge Abstand zu Sexisten halten. Und zu Rassisten. Und zwar so: pic.twitter.com/0OApcigKl3
— Danijel Majic (@DanijelMajic) January 5, 2016
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