Strizzate d’occhio agli euroscettici e bordate contro il nuovo leader laburista. Così David Cameron ha tentato di serrare le file nel Partito
Strizzate d’occhio agli euroscettici e bordate contro il nuovo leader laburista. Così David Cameron ha tentato di serrare le file nel Partito conservatore, in chiusura del Congresso a Manchester.
Tra i temi trattati dal premier britannico, la rinegoziazione dei rapporti con l’Unione europea.
“Sappiamo tutti cos‘è che non va nell’Unione: è diventata troppo grande, autoritaria e invadente – ha detto – Non ho alcun attaccamento romantico nei confronti delle sue istituzioni. Mi interessano due cose solamente: la prosperità della Gran Bretagna e la sua influenza. Mi impegnerò a fondo in questa rinegoziazione per ottenere un accordo che ci permetta di avere il meglio delle due realtà”.
La questione divide il partito, dove si teme un rinvio del referendum sulla permanenza nell’Unione che dovrebbe tenersi a fine 2017.
Ma Cameron ne ha avute anche per Jeremy Corbin.
“Il leader laburista – ha detto – pensa che la morte di Osama bin Laden sia stata una tragedia. Ebbene, non possiamo permettere a quell’uomo di imporre al Paese che amiamo un’ideologia contraria alla sicurezza e amica del terrorismo”.
Confermando che quello in corso sarà il suo ultimo mandato, il premier ha aperto ufficialmente la sfida per la successione alla guida dei conservatori.
In ambito sociale, ha promesso una lotta senza quartiere a povertà e disuguaglianze.