Circa quattromila migranti hanno raggiunto l’Austria, dopo la decisione di Vienna e Berlino di aprire le frontiere. Un numero destinato perlomeno a
Circa quattromila migranti hanno raggiunto l’Austria, dopo la decisione di Vienna e Berlino di aprire le frontiere. Un numero destinato perlomeno a raddoppiare, secondo la polizia austriaca.
Un centinaio di autobus è stato messo a disposizione dal governo ungherese, ma poi i migranti sono stati obbligati a scendere sul lato ungherese del confine e a entrare in Austria a piedi.
Dalla stazione austriaca di Nickelsdorf, sulla frontiera, i treni porteranno i migranti verso ovest, in particolare a Vienna, un primo gruppo di 400 persone è partito intorno alle tre del mattino.
Il governo di Budapest – noto per il pugno duro nei confronti dei migranti – ha attaccato i partner europei. “Quanto è accaduto ultimamente è la conseguenza del fallimento della politica europea e delle dichiarazioni irresponsabili di alcuni politici”, ha affermato il rappresentante ungherese
al Consiglio dei ministri degli Esteri a Lussemburgo, Peter Szijjarto. Un riferimento alla Germania di cui critica l’apertura ai rifugiati siriani.
I migranti non soltanto affrontano difficili condizioni in attesa di continuare il viaggio, ma anche il disprezzo degli estremisti di destra ungheresi che alla principale stazione di Budapest venerdì hanno lanciato insulti contro i profughi. La polizia è dovuta intervenire per tener separati i gruppi.
Tensione ieri anche nel sovraffollato campo profughi di Roszke, al confine con la Serbia, quando le autorità hanno cominciato a trasferire le famiglie sugli autobus diretti a Budapest.