Aprire la propria casa ai richiedenti asilo siriani: lo vogliono fare 12mila islandesi. Per rispondere alla crisi umanitaria in Siria, il governo si
Aprire la propria casa ai richiedenti asilo siriani: lo vogliono fare 12mila islandesi. Per rispondere alla crisi umanitaria in Siria, il governo si era offerto di accogliere cinquanta rifugiati. La rete è insorta: “Solo per il fatto che non stia succedendo qui, non significa che non stia succedendo”: con questo slogan la docente Bryndis Bjorgvinsdottir ha lanciato domenica una petizione on line. La pagina facebook si è trasformata in un centro di solidarietà e inclusione: si offrono cibo, vestiti e un tetto sotto il quale dormire. E chiedono al governo a fare di più.
“Un gran numero di persone ci ha incoraggiato a fare ancora meglio e questo mi ha riempito di ottimismo. Non abbiamo in programma di costruire nuovi campi profughi. Vogliamo che queste persone entrino nella società islandese, trovino un lavoro, un alloggio, che i loro figli frequentino le nostre scuole e siano invitati alle feste di compleanno dei loro compagni”, ha detto la ministra del Welfare Eygló Harðardóttir.
Il 4% della popolazione del Paese – costituita da 330mila persone – ha firmato la petizione. Di fronte a questi numeri sorprendenti, il governo ha convocato una speciale commissione interministeriale per aumentare le quote di richiedenti asilo siriani da accogliere.