Alta tensione tra Venezuela e Colombia

La tensione torna alta tra Venezuela e Colombia, dopo la decisione di chiudere i valichi di frontiera venezuelani e l’espulsione di migliaia di cittadini colombiani.
La decisione è stata presa in risposta all’incidente di qualche giorno fa che ha coinvolto contrabbandieri, militari e civili.
In seguito il presidente venezuelano MAduro ha imposto lo stato d’emergenza in sei municipi dello Stato di Tachira, a ridosso del confine con la Colombia.
Stato che ha reso noto di aver espulso oltre 1000 colombiani, tra cui anche minorenni.
Gia’ nel 2008 i due Paesi si ritrovarono sull’orlo del conflitto.
In molti sostengono che il Venezuela cerchi di spostare l’attenzione oltre confine per celare le difficoltà interne.
Caracas accusa Bogotà di consentire a bande criminili di passare il confine.
Nicolás Maduro, presidente venezuelano:
“Vogliamo una nuovo confine, quello attuale è marcio. Siamo vittime del capitalismo, del capitalismo dell’estrema destra paramilitare colombiana”.
Il presidente colombiano dal canto suo fa appello alla calma perché si riesca a trovare una soluzione diplomatica per gli oltre 5 milioni di colombiani che vivono in Venezuela.
Juan Manuel Santos, presidente colombiano:
“Non è il momento di lanciare gridi di guerra come qualcuno vorrebbe. È il momento di essere fermi ma non perdere la sensibilità e l’efficenza per trovare una soluzione per tutelare la vita e la dignità dei nostri compatrioti”.
Il governo di Caracas deve affrontare una delle peggiori crisi economiche, l’inflazione è alta, c‘è penuria dei prodotti di prima necessità e il tasso di omicidi è una dei piû alti al mondo, secondoi dati delle Nazioni Unte.
Secondo l’opposizione venezuelana, lo stato d’emergenza deciso a Tachira rappresenta in realtà un tentativo da parte di Maduro di “favorire un conflitto
interno” e arrivare così alla sospensione delle elezioni parlamentari in programma in Venezuela il 6 dicembre.