Uber: tassisti europei ricorrono ai tribunali e gli utenti aumentano

Uber: tassisti europei ricorrono ai tribunali e gli utenti aumentano
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Di Salvatore Falco
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Il fenomeno dilaga e qualcuno paragona i tassisti ai conducenti delle antiche corriere sparite con l'avvento del treno

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I tassisti stanno perdendo la battaglia contro Uber. Semplice, pratico e competitivo, questo servizio online mette in contatto i passeggeri con gli autisti in possesso dell’autorizzazione NCC, noleggio con conducente.

Nato nel 2009 a San Francisco dall’idea di due imprenditori, Uber diventa un’applicazione mobile un anno dopo. Nella città dove è nato, il servizio oggi conta 22.000 autisti, imprenditori di loro stessi e non dipendenti della società. A sei anni dalla sua nascita Uber ha un valore stimato equivalente a 36 miliardi di euro.

Si può scaricare l’applicazione in 57 paesi e 250 città. L’arrivo dei primi concorrenti nella storia dei taxi ha innescato proteste e ricorsi in tribunale, spesso controproducenti per i tassisti: nel giorno in cui un giudice di Milano ha disposto il blocco di UberPop in Italia, le iscrizioni a Uber sono aumentate del 100%.

“Stiamo ristrutturando un settore che non è stato mai ristrutturato in molti mercati – spiega Jo Bertram, Resposabile Uber del Regno Unito – Spesso è difficile da accettare per chi è coinvolto. Tuttavia, riteniamo che la concorrenza sia un bene e contribuisca a migliorare la qualità dei servizi, sia per i conducenti che per i clienti”.

L’attività dei tassisti europei è severamente regolamentata. In Francia, ad esempio, devono seguire un corso di formazione di 250 ore per ottenere la licenza. Uber ha rappresentato un terremoto, I tassisti di 12 paesi si sono alleati in una battaglia legale che vede gli utenti alleati di Uber.

Le azioni legali si moltiplicano, soprattutto contro il sistema di pagamento di Uber, solo via Paypal. I tassisti spagnoli accusano i concorrenti di evadere il fisco: “Più di 100 000 famiglie dipendono dall’attività dei taxi qui in Spagna – sostiene un tassista spagnolo – Se non pagassimo le tasse, il ministero del Tesoro registrerebbe una perdita di 180 milioni di euro ogni mese”.

Ma è soprattutto il servizio UberPOP che collega il cliente con un autista senza licenza il più odiato dai tassisti.

L’aspirante autista può registrarsi direttamente sul sito internet di Uber: “Certamente nel momento che si utilizza UberPop esiste un pericolo – dice Richard Leipold, leader dei tassisti di Berlino – Non solo per i taxi, perché non possiamo competere, ma anche per tutti coloro che lo utilizzano, perché non sono assicurati. Non si può essere sicuri che chi conduce sia un autista esperto in un’auto assicurata”.

In India, lo stupro di una donna ha messo in evidenza l’assenza di una selezione. I responsabili di Uber hanno sospeso dal servizio il conducente responsabile dell’aggressione. A Roma, il 20 giugno, in un’operazione di pedopornografia è stato arrestato un tassista, la sua licenza non è stata ritirata.

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