La Nato mostra i muscoli ai nemici ritrovati

La Nato mostra i muscoli ai nemici ritrovati
Di Salvatore Falco
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La nuova forza di reazione rapida dell’Alleanza atlantica ha avviato le prime esercitazioni sul terreno in Polonia. Dal 9 al 19 giugno, 2100 soldati

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La nuova forza di reazione rapida dell’Alleanza atlantica ha avviato le prime esercitazioni sul terreno in Polonia. Dal 9 al 19 giugno, 2100 soldati con a disposizione oltre 200 carri armati hanno dato il via alla fase centrale del piano di miglioramento della reattività delle forze militari lanciato lo scorso autunno.

“Abbiamo bisogno di forze pronte e preparate e anche di procedure decisionali veloci per essere in grado di rispondere alle minacce, alle sfide, in brevissimo tempo”, spiega il segretario generale, Jens Stoltenberg.

Inizialmente composta da 13.000 soldati, secondo le previsioni di Stoltenberg la forza di reazione rapida della NATO arriverà a contare fino a 40.000 effettivi.

Tre questi verrà addestrata una brigata speciale di 5.000 soldati, sostenuti da forze aeree e marittime, pronti ad essere operativi in 48 ore.

La cosiddetta Forza di reazione Spearhead ha a disposizione 6 centri di comando – distribuiti lungo il fianco orientale della NATO – composti ciascuno da 50 agenti.

La riforma della operatività della Nato si inserisce in un contesto di forte tensione con la Russia che, al contrario dell’Alleanza atlantica, ha aumentato la propria spesa militare negli ultimi 10 anni.

“Gli investimenti complessivi destinati alla Nato dovrebbero scendere dell’1,5% nel 2015 – ha aggiunto Jens Stoltenberg – Quindi dobbiamo fare di più per aumentare gli investimenti nella nostra difesa perché le minacce alla nostra sicurezza sono aumentate”.

L’obiettivo della Nato è quello di incoraggiare i 28 Paesi membri a destinare il 2% del loro PIL alla difesa in 10 anni.

Nel 2014, solo quattro Paesi, Stati Uniti, Regno Unito, Estonia e Grecia hanno raggiunto quest’obiettivo, mentre la Polonia si appresta a farlo nel 2015.

I problemi operativi della Nato non sono solo economici, ma anche burocratici. L’alleanza non può prendere decisioni politiche rapide per dispiegare le sue forze e ha bisogno dell’approvazione di tutti i 28 Stati membri per avviare un’azione militare. Le Costituzioni di Italia e Germania, ad esempio, prevedono il via libera del parlamento per dispiegare le truppe.

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