Turchia, senza maggioranza assoluta Ergodan cerca alleati di governo. Record di donne in Parlamento

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Di Debora Gandini
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Per la Turchia si apre una nuova fase dopo i risultati delle elezioni, con certezze e incertezze. Il Paese ora si interroga sugli scenari del dopo

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Per la Turchia si apre una nuova fase dopo i risultati delle elezioni, con certezze e incertezze. Il Paese ora si interroga sugli scenari del dopo voto, con il partito islamico Akp del Presidente Recep Tayyip Erdogan che per la prima volta in 13 anni si trova senza maggiornaza assoluta. E questo grazie al successo del parito filo-curdo di Selahattin Demirtas.

Ad Ankara ci si chiede quale governo potrà essere formato entro il 7 luglio. Una fase molto delicata, dove i punti interrogativi restano le alleanze. Diversi analisti pensano che Erdogan potrebbe incaricare una personalita’ del suo partito, l’Akp forte del 40% , di stringere un accordo i nazionalisti di Mhp. Questi ultimi insieme agli altri due partiti di opposizione il Chp e i filo-curdi hanno 292 seggi su 550. Ma nazionalisti di Bahceli e i curdi di Demirtas sono su posizioni opposte sul processo di pace in Kurdistan.

Una situazione insomma che potrebbe portare la Turchia a elezioni anticipate entro un anno. Intanto la grande novità è che nel Parlamento turco entrano ben 96 deputate. Il numero più alto della storia di questo Paese. Senza contare che siederanno sugli scranni anche quattro deputati della minoranza cristiana. Un risultato storico, come l’ha definito la stampa di opposizione. E nelle strade della capitale per tutta la notte scorsa c‘è chi ha festeggiato e salutato la vittoria della democrazia sull’autoritarismo.

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