Cannes, Allen dice tredici. In concorso l'opera prima dell'ungherese Nemes Jeles.

Cannes, Allen dice tredici. In concorso l'opera prima dell'ungherese Nemes Jeles.
Di Alfredo Ranavolo
Condividi questo articoloCommenti
Condividi questo articoloClose Button

Il regista americano presenta "The irrational man". In competizione, oltre a "Il figlio di Saul", anche "The lobster" del greco Yorgos Lanthimos.

PUBBLICITÀ

Tappeto rosso per uno dei più assidui habitué di Cannes venerdì. Woody Allen, alla sua tredicesima partecipazione, ha presentato fuori concorso il suo quarantaseiesimo lungometraggio, intitolato “Irrational man”.

Il regista americano ha commentato così il suo ennesimo ritorno sul litorale francese: “Cannes? È come un convegno di avvocati, ma più divertente”.

Niente battute, invece, nel suo nuovo film, el quale si torna a esplorare il tema del delitto e castigo, come in “Match point”. Protagonisti Joaquin Phoenix, tormentato professore di filosofia, ed Emma Stone, allieva modello che diviene anche sua confidente. Parker Posey, invece, è una professoressa infelice.

#Photocall#Cannes2015 IRRATIONAL MAN (L'HOMME IRRATIONNEL) by Woody Allen #OutofCompetitionpic.twitter.com/N1PVyhmkNC

— Festival de Cannes (@Festival_Cannes) 15 Maggio 2015

Ma il festival è sempre, soprattutto, concorso.

“La competizione per la Palma d’oro – dice l’inviato di euronews Fred Ponsard – entra nel vivo con due film europei in lizza. ‘Il figlio di Saul’ è una notevole opera prima ungherese, che si spera di ritrovare nel palmares finale. Mentre ‘The lobster’ del greco Yorgos Lanthimos ha piuttosto spiazzato il pubblico, ricevendo un’accoglienza mista alla Croisette”.

“The lobster” racconta la rigidità culturale dei rapporti di coppia e l’impossibilità di vivere sia il rapporto di coppia che soli. Nel cast Colin Farrell, Rachel Weisz e Léa Seydoux.

#Redcarpet#Cannes2015 – THE LOBSTER by Yorgos Lanthimos pic.twitter.com/RiS4U2ThPX

— Festival de Cannes (@Festival_Cannes) 15 Maggio 2015

Con “Il figlio di Saul” torna l’eterno tema dell’olocausto, questa volta visto attraverso gli occhi del regista magiaro László Nemes Jeles.

L’ambientazione è Auschwitz, nell’ottobre del 1944. Saulè membro dei “Sonderkommando”, squadre di prigionieri assegnati alla pulizia dei forni crematori. Nel film si racconta la sua ricerca di un rabbino, al quale vuole far sotterrare un corpo che crede essere quello di suo figlio.

#Redcarpet#Cannes2015 -SAUL FIA (LE FILS DE SAUL/SON OF SAUL) by László Nemes pic.twitter.com/P2v67pu5iL

— Festival de Cannes (@Festival_Cannes) 15 Maggio 2015

Il protagonista, Geza Rohrig, non aveva mai recitato in un lungometraggio, ma solo in due serie tv alla fine degli anni ’80, mentre a partire da metà anni ’90 si è dedicato alla scrittura, soprattutto di poesie.

Condividi questo articoloCommenti

Notizie correlate

Ilaria Salis: negati i domiciliari, l'insegnante milanese di nuovo in catene in aula a Budapest

Ungheria, lo scandalo degli audio e la sfida lanciata a Orbán da Péter Magyar

Ungheria: l'ex meccanico diventato artista, dalle auto alle sculture fatte di metallo