Terremoto in Nepal, vittime tra gli alpinisti diretti sull'Everest

Il forte sisma in Nepal ha causato vittime e feriti anche in alta quota, dove è frequente la presenza di spedizioni di alpinisti. Una dozzina di sherpa sono stati soccorsi e trasportati in bus fino all’aeroporto e da lì alla capitale Katmandu.
Terribili le testimonianze dei tanti scalatori presenti sulle pendici dell’Everest.
“Le tende sono state strappate dal vento dappertutto, e il numero dei feriti non si stabilizza. Temiamo che molte tende siano state travolte da valanghe”.
“Avevo 4000 piedi di neve che stavano per arrivarmi addosso, e non c’era alcun posto per trovare riparo. Ho chiesto a tutti di sdraiarsi in avanti, ho messo le mani sopra la testa cercando di resistere il più possibile. Intanto la neve mi è arrivata addosso, per quasi un minuto”.
“Non c’era più niente, le nostre tende erano sparite, finite sotto trenta piedi di neve, come i ragazzi che mi stavano di fronte prima. E ancora abbiamo un disperso, e non sappiamo ancora se sia vivo”.
Secondo una associazione di scalatori, molte persone sarebbero state letteralmente inghiottite dai ghiacci.
Tra le vittime si contano almeno due italiani, i cui corpi sono stati localizzati, mentre un altro è considerato disperso.
Euronews ha raggiunto Marco Confortola, un atleta italiano che si trova in Nepal. Ecco il suo racconto.
Buon giorno ,Stiamo preparando tutto il nostro materiale x non lasciare proprio niente qui al CB del Dhaulagiri .A…
Posted by Marco Confortola on Monday, April 27, 2015