Noam Chomsky, star del mondo intellettuale

Autore prolifico e auto-proclamato anarchico, all’età di 86 anni non sembra ancora essersi arreso. Inveisce sempre e soprattutto nei confronti dell’Occidente contro tutta una serie di ingiustizie percepite. Euronews ha intervistato Noam Chomskynel suo ufficio al Massachusetts Institute of Technology.
Chi è Noam Chomsky?
- Noam Chomsky nasce il 7 dicembre 1928 a Filadelfia, Stati Uniti
- Lavora al Massachusetts Institute of Technology dal 1955
- Famoso linguista, filosofo e attivista politico
- Chomsky rivoluziona il campo della linguistica dal 1950
- Negli anni ’60 sale alla ribalta per il suo attivismo contro la guerra del Vietnam
- Oppositore delle classi dirigenti è critico tagliente della politica estera di Occidente e Stati Uniti
- Autore di centinaia di libri
Diversi i temi trattati durante l’intervista tra cui: ambiente, nucleare e terrorismo.
Secondo Chomsky l’umanità sta correndo precipitosamente verso un pericoloso precipizio e per vedere il suo futuro in modo positivo bisognerebbe cambiare prospettiva.
Il famoso orologio dell’apocalisse, il _doomsday clock_, ideato dal Bulletin of Atomic Scientists, solo un paio di settimane fa ha spinto la lancetta due minuti più vicino alla mezzanotte. Mezzanotte che rappresenta la fine del mondo a cui ora mancano solo tre minuti.
Ma di che precipizio parla Noam Chomsky? “In realtà ce ne sono due – dice il linguista – : il disastro ambientale ormai imminente e per cui non abbiamo tempo da perdere, anche se stiamo andando decisamente nella direzione opposta, e la minaccia di una guerra nucleare che ormai dura da 70 anni e che adesso sembra accresciuta. É un miracolo che siamo sopravvissuti fino a qui”.
Sul terrorismo invece dice: “(…) la piú terribile campagna terroristica nel mondo è di gran lunga quella orchestrata da Washington. Una campagna di assassinio mondiale. Non esiste una campagna terroristica simile.”
E l’Europa?
“Ha partecipato alla peggiore forma di tortura, che è la _extraordinary rendition_”.