"Situazione catastrofica". Allarme della Croce Rossa sullo Yemen

Circa 160 morti solo negli ultimi tre giorni e “una guerra che ad Aden si combatte ormai ad ogni angolo della strada”.
Ad Aden la guerra è a ogni angolo della strada - dice la portavoce della Croce Rossa Internazionale -. Gli ospedali sono al collasso
A una situazione in Yemen che definisce “quantomeno catastrofica”, la Croce Rossa Internazionale risponde tentando l’invio di due cargo con quasi 50 tonnellate di medicinali.
We’re loading a cargo plane in Amman w/ medical supplies to treat 1500 wounded. Bound for Sana'a #Yemen tomorrow.
— ICRC (@ICRC) 7 Aprile 2015
Termometro dell’emergenza umanitaria sono strutture ricettive spesso prossime al collasso.
“Gli ospedali sono sottoposti a una pressione enorme – dice la portavoce della Croce Rossa Internazionale, Marie Claire Feghali -. Non riescono a stare al passo con il numero di feriti. Senza poi contare i cadaveri per strada, che le famiglie non sono neanche in grado di recuperare, per offrir loro una crematura degna”.
Drammatica anche la testimonianza di Medici Senza Frontiere, che due giorni fa parlava di strade bloccate, che ad Aden impedivano l’accesso dei feriti negli ospedali.
Clashes increasing in #Aden but #MSF receiving less injured lately, as roads blocked, access difficult. #YemenCrisispic.twitter.com/RK7zuewHbS
— أطباء بلا حدود-اليمن (@msf_yemen) 6 Aprile 2015
Specchio della guerra per procura in corso sono intanto i tiri incrociati della diplomazia. All’Arabia Saudita che incassa la promessa statunitense di più rapide forniture d’armi, replica l’Iran che, tramite il suo Ministro degli esteri Mohammad Javad Zarif potrebbe oggi fare pressione sul Pakistan, perché non si unisca all’offensiva anti-Houti.
Al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, Paesi del Golfo e Giordania hanno intanto presentato un progetto di risoluzione che richiede l’istituzione di sanzioni contro il figlio maggiore dell’ex presidente Ali Abdallah Saleh e contro gli stessi ribelli Houthi, richiedendo inoltre a questi ultimi un abbandono del potere “immediato” e “senza condizioni”.