Anche in Pakistan proseguono le proteste dopo la pubblicazione del nuovo numero di Charlie Hebdo. A Karachi sono scesi in piazza gli avvocati e di
Anche in Pakistan proseguono le proteste dopo la pubblicazione del nuovo numero di Charlie Hebdo. A Karachi sono scesi in piazza gli avvocati e di nuovo dopo le iniziative di ieri, alcuni militanti di organizzazioni islamiche.
I manifestanti che accusano le nuove vignette di essere blasfeme nei confronti del Profeta Maometto, hanno dato fuoco a bandiere francesi, statunitensi e israeliane.
“Vogliamo che venga approvata a livello internazionale – dice l’avvocato S.K. Hasnain – una legge che imponga il divieto di offendere il Profeta e i nostri sentimenti in quanto musulmani. Nessuno ha il diritto di esprimersi sulla nostra religione e di interpretarla in modo errato”.
In Yemen, le proteste si sono concentrate nella capitale Sanaa. Presa di mira da alcune decine di manifestanti la sede dell’Ambasciata francese. È dallo Yemen che la scorsa settimana la cellula di al Qaida nel paese ha rivendicato gli attacchi di Parigi dove hanno perso la vita dodici persone.