Tsunami: 10 anni fa la tragedia che innescò una solidarietà senza precedenti

Tsunami: 10 anni fa la tragedia che innescò una solidarietà senza precedenti
Di Euronews
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230mila morti, 1 milione e 700 mila persone senza tetto. Il 26 dicembre del 2004, uno tsunami devasta le coste di 14 Paesi sull’Oceano Indiano. Il

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230mila morti, 1 milione e 700 mila persone senza tetto. Il 26 dicembre del 2004, uno tsunami devasta le coste di 14 Paesi sull’Oceano Indiano.

Il cataclisma inizia quando in Indonesia sono le 7.58 del mattino: a largo di Sumatra, nel punto di convergenza di due placche tettoniche, si verifica un terremoto di magnitudo 9.3 della scala Richter. La scossa dura 8 minuti, un tempo infinito. Si tratta del terzo sisma più potente mai registrato.

Si formano onde alte 30 metri che non raggiungono solo il sud-est asiatico, ma anche i paesi dell’Africa orientale. Il terremoto è così forte che l’asse della terra si sposta di un centimetro.

Ma la storia della tragedia dello tsunami è anche quella di una generosità senza precedenti da tutto il mondo che ha permesso di dare un futuro a centinaia di migliaia di persone.

Il peggior cataclisma del secolo ha rappresentato un momento cruciale per il settore umanitario internazionale.

Un dramma seguito da una straordinaria ondata di finanziamenti: 13,5 miliardi di dollari raccolti dalla comunità internazionale, di cui il 40% arrivati dalle donazioni. La più ingente raccolta fondi dal settore privato della storia.

Una generosità che ha permesso di assistere i sopravvissuti come nel caso della signora Vasantha, costretta a diversi interventi chirurgici, e di predisporre un sistema di allarme rapido per l’evacuazione. Ma che non cancella il dramma

“Sono passati 10 anni. Ogni volta che torno nei pressi della mia vecchia casa riesco solo a pinagere – ricorda Vasantha – Non troverò mai pace perché ho perso tre dei miei figli a causa dello tsunami. Anche se riuscirò ad averne un altro, non potrò mai dimenticarli”.

Tante le lezioni apprese da quest’esperienza. Quando, nell’aprile del 2012, un terremoto ha colpito Sumatra, l’allerta tsunami è scattata in tempo e tutte le comunità costiere, dall’Indonesia allo Sri Lanka, sono state evacuate. Resta aperta la ferita di una tragedia immane. Le onde anomale hanno tolto la vita, ma anche la voglia di reagire:

“Da quando sono finiti i soldi ricevuti dopo lo tsunami, sono iniziati i nostri problemi – spiega Lakshmi, una giovane dello Sri Lanka che nel 2004 ha perso tutti i suoi fratelli – Mantenere la famiglia è diventato molto difficile e mio padre non ci sostiene perché ormai è un alcolizzato”.

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