Monzambico, "L'Unione europea non ha la bacchetta magica"

Monzambico, "L'Unione europea non ha la bacchetta magica"
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L’economia del Monzambico è cresciuta dell’8% negli ultimi anni, ma la metà della popolazione vive in povertà. Un contrasto di cui euronews ha parlato con il presidente Armando Guebuza, durante il summit Europa-Africa a Bruxelles.

Isabel Marques da Silva, euronews:

“L’obiettivo di questo summit è trasformare il modello basato sugli aiuti, in un modello basato su investimenti e commercio, soprattutto nel settore privato. Cosa significa in pratica?”

Armando Guebuza, Presidente del Monzambico:

“Uno dei nostri settori tradizionali è l’agricoltura, la cui produttività è in aumento. Questo è già un primo passo per creare un’industria agroalimentare, per creare le infrastrutture giuste per fare avanzare questo processo. Un’altra risorsa importante in Africa è il turismo, l’Africa è una delle principali mete turistiche, non solo per le sue spiagge, anche per la natura e la fauna selvatica”.

euronews:

“Qual‘è il ruolo degli europei in fatto di investimenti e commercio? Quale modello sarebbe il più adatto per ottimizzare questa crescita?”

Armando Guebuza:

“Ciò che l’Europa deve fare è continuare a sostenerci, soprattutto con le infrastrutture, con la formazione e combattendo le malattie più pericolose. Siamo ad uno stadio iniziale, ma il Monzambico sta lavorando per ottenere un vaccino per bambini, contro il colera.
L’aiuto dell’Europa è stato molto importante, ha favorito la creazione di nuove realtà istituzionali. Il Monzambico ha ora oltre 40 nuovi istituti superiori, con sedi praticamente in tutte le province”.

euronews :

“Veniamo al fatto che il tasso di povertà non è diminuito come atteso: l’accesso ai trasporti, all’acqua, all’elettricità è riservato a pochi. Se ci sono più entrate perché non crescono anche i servizi?”

Armando Guebuza:

“Il comportamento delle persone non è cambiato a causa della crescita improvvisa del 10%-15%. La distribuzione del benessere non è frutto di un’operazione matematica, dipende dalla creazione di impiego, ospedali, infrastrutture … per avere ognuna di queste cose ci vuole tempo. Nonostante la crescita che sta sperimentando l’Africa, per costruire 100 o 200 km di strade, ci vogliono degli investimenti, di cui ora non disponiamo. Anche in Europa e in altri Paesi sviluppati, la crisi è percepita per la mancanza d’impiego. Non si può dire che manchino i soldi o le risorse! Ci sono, ma non nella quantità necessaria per assorbire tutta la forza lavoro. Stiamo cominciando a crescere ma il risultato di questo sviluppo non è visibile da un momento all’altro”.

euronews:

“Siamo spettatori di un’ondata migratoria, nonostante si consideri l’Europa come una fortezza. Molte persone continuano a morire in viaggio verso l’Europa, oltre al traffico di esseri umani. Come risolvere questo problema? “.

Armando Guebuza:

“Il problema è socio-economico. Bisogna creare più impiego, per migliorare le condizioni di vita, per rafforzare le conoscenze tecniche, come le infrastrutture e le università. Questo fermerà la migrazione dall’Africa verso l’Europa o verso gli altri continenti, per la ricerca di migliori condizioni di vita”.

euronews:

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“Parliamo di risorse naturali come fonte di ricchezza. Il Monzambico è spesso evocato come il nuovo “Eldorado”, grazie alla recente scoperta di enormi riserve energetiche. Ma questa “benedizione” si è trasformata in un “dono avvelenato”, che ha causato un aumento della corruzione, dei conflitti, della devasto ambientale. Come il Monzambico, gli altri paesi che scoprono di avere tali risorse, possono evitare queste conseguenze? La collaborazione con l’Unione europea può essere utile in questo senso?”

Armando Guebuza:

“Il problema legato alla scoperta di queste grandi risorse è che alla base mancano le conoscenze scientifiche e tecnologiche. Dovevamo scoprirle tanto tempo fa. Così le grosse difficoltà che abbiamo ad attingere ai capitali, avremmo potuto superarle tanto tempo fa. Ora ciò che dobbiamo fare è utilizzare queste scoperte, con l’aiuto degli investimenti europei in modo da creare profitti da reinvestire. Attraverso le tasse o lo sviluppo del mercato, questa opportunità va utilizzata per rafforzare le nostre finanze”.

euronews:

“Parliamo ora della pace nel continente africano. L’Unione europea è il principale attore nelle missioni di peacekeeping, come avvenuto nella Repubblica centrafricana o in Mali. Durante l’ultimo decennio l’Unione europea ha investito 1.2 miliardi euro nel “Fondo per la pace in Africa” per prevenire e risolvere i conflitti”.

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Armando Guebuza:

“L’Africa è consapevole dei problemi che ci sono. L’Africa si muove per risolverli e prova ad evitare si verifichino, a prevenire i problemi, sono questioni di natura socio-economica, culturale, conflitti storici tra alcune popolazioni, che non scompaiono semplicemente investendo un altro miliardo di dollari”.

euronews:

“Ma queste missioni sono utili?”

Armando Guebuza:

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“Contribuiscono alla soluzione dei problemi, ma non rappresentano la soluzione. Certo, dobbiamo continuare ad avere il sostegno dell’Unione europea, ma non bisogna credere che l’intervento europeo sia come la bacchetta magica che risolve tutti i problemi! Magari lo fosse!”.

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