Raila Odinga:"Le elezioni non dovrebbero trasformarsi in guerre"

Raila Odinga:"Le elezioni non dovrebbero trasformarsi in guerre"
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Di Euronews
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Questo mercoledî, 4 agosto, in Kenia si tiene un referendum per dire sì o no alla nuova Costituzione, fortemente sostenuta dal premier Rail Odinga. Il progetto di Costituzione è stato elaborato dall’attuale coalizione di governo.

Coalizione formata all’indomani delle elezioni del 2007, dai due principali partiti rivali. Un compromesso alle violenze scoppiate dopo il voto in cui circa 1500 persone sono rimaste uccise.

Sin dall’inizio Kibabi e Odinga si sono messi d’accordo per elaborare una nuova Costituzione, in grado anche di evitare nuove violenze.

Euronews ha incontrato il premier Odinga in visita in Francia.

Olaf Bruns, euronews:
“Primo ministro, benvenuto su euronews”

Raila Odinga, Kenyan Prime Minister
“ Vi ringrazio”.

euronews:
“Potrebbe illustrare i principali cambiamenti che la nuova Costituzione comporterà per il Kenya?”

Raila Odinga:
“Il Kenya avrà per la prima volta un sistema presidenziale, un puro sistema presidenziale di governo, con un presidente eletto insieme al suo vice e un governo scelto fuori dal Parlamento. Si tratta di una netta separazione del potere esecutivo, legislativo e giudiziario. Per la prima volta il Paese avrà una struttura di governo, che assicurerà dei contrappesi. Assicura che non si verifichino più abusi di potere come abbiamo visto in passato con presidenze autoritarie”.

euronews:
“Questa nuova e forte figura presidenziale non può indurre un solo uomo a monopolizzare il potere?

Raila Odinga:
“No. In passato il potere è stato spostato dalla periferia al centro attraverso emendamenti della Costituzione che hanno reso la presidenza così forte da svuotare di contenuto e importanza tutte le altre istituzioni perché non c’erano controlli.

Nel nuovo progetto c‘è un legislatore, il parlamento, al quale sono dati larghi poteri.
Tutte le nomine presidenziali devono essere varate dal Parlamento. I controlli previsti da questa Costituzione sono simili a quelli della legge fondamentale americana”.

euronews:
“Se si crea questa nuova presidenza qualcuno dovrà pure ricoprirla, sono previste elezioni imminenti in Kenia”.

Raila Odinga:
“Se la nuova Costituzione sarà adottata, ci saranno elezioni al più tardi nell’agosto del 2012; saranno elezioni amministrative, parlamentari e presidenziali”.

euronews:
“Si candiderà ancora?”

Raila Odinga:
“Non sono sicuro, abbiamo un sistema multipartitico e per essere candidati bisogna essere nominati dal partito. Quindi sarà candidato se sarò nominato dal mio partito. Altrimenti sosterrò il candidato prescelto”.

euronews:
“Il perdente sarà pronto a accettare la sconfitta?”

Raila Odinga:
“Ci stiamo occupando di questo adesso: chi perde dovrà accettare la sconfitta perché le consultazioni saranno regolari.Si sono verificati vari casi di broglio.È per questo motivo che in molti Paesi africani non si accetta l’esito delle elezioni.
Vogliamo insegnare agli africani a capire che in ogni tipo di competizione c‘è un vincente e un perdente. E ancora, se si perde correttamente non è la fine del mondo. Questo è il giusto funzionamento della democrazia. Le elezioni non dovrebbero essere delle guerre ma competizioni come le altre come una partita di calcio. Il vincitore dovrebbe stringere la mano al perdente”.

euronews:
“L’anno scorso lal siccità ha provato il suo Paese, il Kenya è sensibile ai cambiamenti climatici. Il suo Paese ambisce inoltre a ricoprire un ruolo di primo piano nella trasformazione verde del Continente. Quali sono i punti principali della sua agenda verde?”

Raila Odinga:
“Si tratta di un’agenda esaustiva. Cerchiamo di trovere fonti alternative di energia, da sostituire alle fossili. Qui abbiamo la possibilità di usare l’energia geotermica. Siamo uno dei Paesi fortunati della Rift Valley che hanno questo potenziale. Si stima che possiamo usufruire di circa 7000 megawatts nelal Rift Valley. Poi c‘è il vento, altra fonte di energia. Stiamo pensando di introdurre le pale eoliche per generare elettricità. C‘è già un progetto per un parco eolico da 400 megawatts in costruzione. Poi c‘è il sole: il Kenya si trova all’Equatore, con 12 ore di sole di media al giorno. Ci auguriamo che in questo modo l’Africa contribuisca a combattere il problema del surriscaldamento del pianeta”.

euronews:
“Per i poveri di un Paese povere i problemi ambientali sono veramente una priorità? Non dovrebbe essere piuttosto lo sviluppo industriale?”

Raila Odinga:
“I paesi industrializzati sono stati dei pionieri: allora le conseguenze dell’industralizzazione non erano conosciute. I paesi in via di sviluppo oggi non devono ripetere gli stessi errori del passato. Certo lo sviluppo industriale è l’obiettivo ma lo si può raggiungere attraverso energia pulita”.

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