Gran parte della comunità internazionale ha invitato tutte le parti coinvolte a rispettare l'accordo e i suoi termini nella loro interezza, lavorando per raggiungere una pace duratura. Il ministro delle Finanze israeliano Smotrich fuori dal coro: "No al piano di pace"
Numerose reazioni dei leader mondiali sono giunte dopo l'annuncio di un accordo tra Israele e Hamas, che hanno accettato di attuare la prima fase del piano di pace proposto dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump per far cessare la guerra nella Striscia di Gaza. La svolta è arrivata al termine del terzo giorno di negoziati indiretti tra le due parti, mediati da negoziatori di Egitto, Qatar e Turchia, nella città turistica di Sharm el-Sheikh.
Tuttavia, Israele ha fatto sapere farà scattare le 72 ore per l'entrata in vigore dell'accordo di pace solo dopo l'approvazione da parte del loro governo, che ancora non c'è stata e che dovrebbe arrivare in serata, secondo quanto indicato da Tel Aviv. Nel frattempo Al-Moughair, della difesa civile di Gaza, ha riferito all'alba di giovedì 9 ottobre di intensi bombardamenti su Gaza City, mentre il ministero della Salute gestito da Hamas parla di 10 morti e 49 feriti nelle ultime 24 ore.
Von der Leyen: "Ora tutti rispettino pienamente l'accordo"
L'accordo, annunciato da Trump in un post sul social network Truth, prevede il rilascio immediato di tutti i 48 ostaggi ancora detenuti da Hamas a Gaza. Israele ha di contro accettato di ritirare le proprie truppe su una linea concordata e di rilasciare in cambio alcuni tra le migliaia di prigionieri palestinesi presenti nelle carceri della nazione ebraica.
La presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha accolto con favore l'accordo in un post su X, esortando tutte le parti a rispettare pienamente i termini dell'accordo. "Ora tutte le parti devono rispettare pienamente i termini dell'accordo. Tutti gli ostaggi devono essere rilasciati in sicurezza. Deve essere stabilito un cessate il fuoco permanente. Le sofferenze devono finire".
Von der Leyen ha sottolineato anche che, da parte dell'Ue, si continuerà a facilitare l'invio di aiuti nell'enclave e ci si impegna ad assistere la ripresa e la ricostruzione della Striscia.
"L'Ue continuerà a sostenere la consegna rapida e sicura degli aiuti umanitari a Gaza. E quando sarà il momento, saremo pronti ad aiutare la ripresa e la ricostruzione", ha aggiunto la presidente della Commissione, che ha ringraziato Trump per aver facilitato l'accordo e Qatar, Egitto e Turchia per il loro ruolo di mediazione in quella che ha definito un'opportunità "per forgiare un percorso" verso una soluzione a due Stati.
Il presidente del Consiglio europeo, Antonio Costa si è accordato parlando di "opportunità cruciale per una pace duratura" e elogiando "gli sforzi diplomatici di Stati Uniti, Egitto, Qatar e Turchia". Mentre per l'Alta rappresentante dell'Ue per gli affari esteri e le politiche di sicurezza Kaja Kallas l'accordo è un importante risultato diplomatico "Una reale possibilità di porre fine a una guerra devastante e liberare tutti gli ostaggi. L'Ue farà tutto il possibile per sostenerne l'attuazione", ha commentato la capa della diplomazia Ue.
Anche il segretario generale dell'Onu António Guterres è intervenuto su X per elogiare il nuovo accordo. Ha elogiato le parti mediatrici per l'impegno diplomatico profuso e ha invitato a sua volta "tutte le parti interessate a rispettare pienamente i termini dell'intesa. Tutti gli ostaggi devono essere rilasciati in modo dignitoso".
"È necessario garantire un cessate il fuoco permanente. I combattimenti devono cessare una volta per tutte. Deve essere garantito l'ingresso immediato e senza ostacoli di forniture umanitarie e materiali commerciali essenziali a Gaza. La sofferenza deve finire", ha aggiunto il diplomatico portoghese.
Guterres ha quindi sottolineato che le Nazioni Unite sosterranno la piena attuazione dell'accordo e aumenteranno la fornitura di aiuti umanitari in tutta la Striscia. Ha inoltre espresso la speranza che questa pace appena trovata possa portare a una soluzione a due Stati, basata sulle frontiere del 1967 riconosciute dalle Nazioni Unite.
Il plauso del governo italiano a Donald Trump
La presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha da parte sua elogiato Trump per la sua "incessante ricerca della fine del conflitto a Gaza" e ha accolto con favore il suo annuncio, definendolo "una notizia straordinaria". Il ministro degli Esteri Antonio Tajani le ha fatto eco: "Dobbiamo dire grazie ad americani, al Qatar, all'Egitto e alla Turchia per il lavoro svolto in questa trattativa"
“Siamo contenti, avevamo bisogno di notizie positive, sappiamo che ci saranno tanti ostacoli e che è tutto molto fragile ma bisogna cominciare in qualche modo per riportare un po' di fiducia tra le popolazioni israeliane e palestinesi”, ha commentato a Radio24 il patriarca latino di Gerusalemme, cardinale Pierbattista Pizzaballa.
Anche il leader spagnolo Pedro Sanchez ha accolto con favore l'accordo, ma ha sottolineato che c'è ancora molto da fare per raggiungere una pace duratura. Il primo ministro di Madrid ha osservato che è ora il momento di "impegnarsi nel dialogo, assistere la popolazione civile e guardare al futuro" per assicurarsi che le "atrocità vissute" non si ripetano mai più.
La soddisfazione di Macron, Carney, Sanchez e Albanese
Il presidente francese Emmanuel Macron è intervenuto su X per esprimere la sua "immensa speranza" per i palestinesi, gli ostaggi e le loro famiglie, e per le famiglie in generale, dopo l'annuncio dell'accordo. Ha inoltre espresso l'impegno del suo Paese per la soluzione dei due Stati, promettendo il contributo di Parigi alla causa.
"Questo accordo deve segnare la fine della guerra e l'apertura di una soluzione politica basata sulla soluzione dei due Stati. La Francia è pronta a contribuire a questo obiettivo. Ne discuteremo oggi pomeriggio a Parigi con i nostri partner internazionali".
Il primo ministro canadese Mark Carney, che pochi giorni fa aveva incontrato Trump nello Studio Ovale, si è congratulato con il presidente statunitense per la sua "leadership essenziale" e con i Paesi mediatori per aver raggiunto l'accordo: "Dopo anni di intense sofferenze, la pace sembra finalmente raggiungibile", ha scritto su X.
Il primo ministro australiano Anthony Albanese ha rilasciato una dichiarazione insieme al suo ministro degli Esteri Penny Wong, accogliendo allo stesso modo con favore l'accordo, pur ricordando che la strada di Gaza verso la ripresa, la pace a lungo termine e la ricostruzione è lunga e promettendo l'aiuto del loro Paese per raggiungere tale obiettivo.
Il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov ha da parte sua spiegato che le novità in atto "non possono che suscitare una soddisfazione generale” e che la Russia "accoglie tutti gli sforzi. Speriamo che le firme saranno apposte oggi e che seguiranno azioni concrete per l'applicazione dell'accordo".
Il ministro delle Finanze di Israele Smotrich: "Non voteremo a favore del piano di pace"
Anche il primo ministro malese Anwar Ibrahim ha accolto con favore la notizia dei progressi nei colloqui indiretti tra Israele e Hamas a Sharm el-Sheikh, in Egitto. Ha espresso la "piena solidarietà" di Kuala Lumpur al popolo palestinese nella "sua ricerca di giustizia, dignità e diritto a uno Stato" e ha esortato tutte le parti interessate a muoversi verso una "pace globale e duratura".
Voce fuori dal coro quella del ministro delle Finanze di Israele, Bezalel Smotrich, che ha dichiarato che non voterà a favore dell'accordo di pace proposto da Trump. L'esponente di estrema destra ha parlato di "grande paura" per lo "svuotamento delle prigioni" e per la liberazione "della prossima generazione di leader del terrore", che sarà in futuro responsabile "di fiumi di sangue ebraico".