Dopo la morte del Papa, la salma di Francesco è stato sottoposta alla procedura di tanatoprassi in vista dell'esposizione pubblica nella Basilica di San Pietro
Dalle 11 di mercoledì 23 aprile centinaia di migliaia di fedeli potranno dare l'ultimo saluto a Papa Francesco nella Basilica di San Pietro dove sarà esposta la salma del Pontefice fino a venerdì. Per la fede cattolica, poter vedere il Papa anche dopo la morte non è solo un rito ma un gesto carico di spiritualità e gratitudine.
Papa Francesco è stato sottoposto alla tecnica di conservazione della tanatoprassi per consentire la venerazione pubblica senza ricorrere a metodi più invasivi. Il suo corpo è esposto in una semplice bara di zinco dentro un'altra di legno, che rimarrà aperta durante l'ostensione. Bergoglio ha insistito per non mostrare il suo corpo su un catafalco, né all'interno dell'usuale triplo feretro - uno di cipresso, uno di piombo e uno di rovere.
Cos'è la tanatoprassi, la tecnica di conservazione al quale è stato sottoposto Papa Francesco
Contrariamente a ciò che si potrebbe pensare, la tanatoprassi non è una mummificazione. La tanatoprassi è una tecnica di conservazione dei corpi utilizzata soprattutto per l'esposizione pubblica delle salme. La pratica, regolata in Italia da una legge del 2022, è considerata un'evoluzione moderna dell'imbalsamazione, e si distingue per l'impiego di sostanze meno invasive e più rispettose del corpo umano.
Consiste in un trattamento igienico-conservativo che rallenta i processi di decomposizione, permettendo di mantenere l'aspetto naturale del defunto per diversi giorni. Il procedimento prevede l’iniezione di fluidi conservanti nel sistema arterioso, la disinfezione completa del corpo, interventi di trucco correttivo e la sistemazione delle mani e del volto, per garantire un aspetto sereno e composto.
Tanatoprassi: una tradizione secolare nella storia dei papi
L’impiego della tanatoprassi affonda le radici nella lunga tradizione della Chiesa cattolica. Da secoli, infatti, i pontefici vengono sottoposti a trattamenti conservativi, tanto per ragioni spirituali quanto per esigenze pratiche, legate alla venerazione pubblica e alla durata delle cerimonie funebri.
In passato, si ricorreva all’imbalsamazione, una tecnica più invasiva che prevedeva la rimozione degli organi interni e l’utilizzo di sostanze come formalina e alcool. Con il tempo, però, si è fatta strada una maggiore attenzione verso la dignità del corpo umano, spingendo la Chiesa ad adottare metodi più discreti e rispettosi, come appunto la tanatoprassi.
Il trattamento riservato a Papa Francesco
Il trattamento al quale è stato sottoposto Papa Francesco è stato eseguito secondo protocolli rigorosi, nel rispetto delle normative italiane e vaticane, evitando l’utilizzo di tecniche invasive e garantendo la conservazione delle caratteristiche estetiche del volto.
Grazie alla tanatoprassi, il corpo di Papa Francesco potrà restare esposto per diversi giorni, consentendo un omaggio collettivo e solenne da parte della comunità cattolica e non solo, fino al giorno del funerale previsto per sabato 26 aprile.