Il Pontefice desiderava essere essere sepolto senza sfarzi, come aveva dichiarato più volte e stabilito nel nuovo Ordine per le Esequie del Pontefice Romano approvato nel 2024. I funerali si terranno a San Pietro ma Jorge Mario Bergoglio riposerà nella Basilica romana di Santa Maria Maggiore
Papa Francesco avrà funerali diversi dai suoi predecessori, per sua stessa volontà. Nel 2024 decise infatti di semplificare il cerimoniale, in particolare riguardo alla tradizione secolare dell'ostensione della salma del Pontefice.
In diverse interviste, Jorge Mario Bergoglio aveva anticipato l'intenzione di essere sepolto "con dignità ma come ogni cristiano". Di qui la decisione di non mostrare ai fedeli il corpo su un catafalco, ma all’interno della bara aperta, e di eliminare la tappa intermedia di una camera ardente nel Palazzo Apostolico vaticano per l'ultimo saluto da parte delle autorità ecclesiastiche e civili.
Le ultime immagini di questi riti rimarranno dunque quelle del 2023 per la morte del Papa Emerito Benedetto XVI, avvenuta dieci anni dopo le sue dimissioni, e quelle del 2005 in occasione dei funerali di Giovanni Paolo II.
Il nuovo rituale per la morte di un Papa voluto da Francesco
Il Papa argentino, venuto "quasi dalla fine del mondo”, ha raccolto vecchie e nuove regole sulle esequie del Pontefice nell'Ordo Exsequiarum Romani Pontificis, approvato da Bergoglio il 29 aprile 2024.
L'edizione del 1969 dell'ordine era stata già integrata da atti successivi che avevano apportato modifiche nei riti funebri di Paolo VI e di Giovanni Paolo I, nel 1978, e in quelli di Giovanni Paolo II e di Benedetto XVI, in questi ultimi casi per permettere una maggiore partecipazione dei fedeli.
Tale liturgia, pur rinnovata, detta ancora la procedura con cui la Chiesa affida a Dio il Vescovo di Roma e, al contempo, conserva l'ordine necessario a passare indenne attraverso la transizione di poteri.
Cosa succede dopo la morte del Pontefice
La morte del Papa viene constatata dalle autorità vaticane nella sua cappella privata. Dopo una prima cerimonia ristretta il Cardinale Camerlengo, attualmente l'irlandese Kevin Joseph Farrell, redige un certificato di morte allegando il referto medico.
Il Camerlengo prende poi in custodia la documentazione privata e l'anello del Pontefice e ne sigilla la residenza, che nel caso di Francesco è stata una porzione del secondo piano di Casa Santa Marta, la foresteria della Città del Vaticano, e non i tradizionali appartamenti papali.
Quanto alla preparazione della salma per la sepoltura, fino a Leone XIII nel 1903, il Papa veniva imbalsamato e ciò includeva l’estrazione degli organi interni, che sono ancora conservati per una ventina di Pontefici nella Chiesa dei Santi Vincenzo e Anastasio, in piazza di Trevi di fronte all’omonima fontana di Roma.
A partire da Giovanni Paolo II è stata invece introdotta la tanatoprassi, una tecnica di conservazione che permette di evitare la decomposizione del cadavere per diversi giorni.
Il corpo viene quindi vestito di rosso, il volto coperto da un velo di seta bianca da parte di un eventuale familiare del Papa, e posto in una bara di zinco dentro un'altra di legno. Al suo interno vengono inseriti la mitra, il pallio, dei sacchetti contenenti le monete e le medaglie coniate durante il Pontificato e un atto che descrive brevemente quest’ultimo, il rogito.
Il feretro viene infine trasportato dalla residenza papale direttamente nella Basilica di San Pietro, come voluto da Bergoglio, per l’ostensione ai fedeli e la Messa esequiale. In passato i feretri erano tre: uno di cipresso, uno di piombo e uno di rovere o altro legno.
Quando e dove verrà sepolto Papa Francesco
Il rito funebre ha luogo di norma almeno tre giorni dopo la morte, per via del periodo di esposizione al pubblico. La data e l'ora in cui il corpo di Francesco sarà portato a San Pietro saranno stabiliti dal Collegio Cardinalizio.
Da Paolo VI in avanti le esequie sono avvenute sul sagrato della basilica, con la presenza in piazza di centinaia di migliaia di persone. L'8 aprile 2005, per i funerali di Giovanni Paolo II, c'erano circa 200 tra capi di Stato e di governo.
La celebrazione della messa spetta al decano del Collegio Cardinalizio, a oggi l’ultranovantenne Giovan Battista Re, che nel 2023 vista la straordinarietà della situazione officiò i funerali di Papa Ratzinger insieme con Francesco.
La terza tappa della sepoltura è la tumulazione, che può avvenire in un luogo diverso da San Pietro, come formalizzato da Francesco nelle sue ultime disposizioni.
Se Joseph Ratzinger riposa come da tradizione nelle Grotte Vaticane e Karol Wojtyła al piano superiore della basilica, dopo la canonizzazione del 2014, Papa Francesco ha scelto la basilica romana di Santa Maria Maggiore.
Bergoglio era solito pregare infatti nella chiesa dell’Esquilino, davanti a un’icona bizantina della Madonna, la Salus Populi Romani. La sepoltura di un Pontefice fuori dal Vaticano non è però una novità.
Tra gli altri figurano Gregorio VII (Duomo di Salerno), Celestino V (Basilica di Santa Maria di Collemaggio a L’Aquila) e, a Roma, Alessandro VI (Santa Maria in Monserrato degli Spagnoli), Benedetto XIII (Santa Maria sopra Minerva), Clemente XIV (Chiesa dei Santi Dodici Apostoli), Pio IX (San Lorenzo fuori le mura) e Leone XIII (San Giovanni in Laterano).