Giornata di mobilitazione e scioperi. I transalpini continuano a scendere in piazza, contro la legge voluta da Macron
Continuano a scendere in piazza i francesi contro la contestata riforma delle pensioni, approvata senza passare dal voto del parlamento. I manifestanti mercoledì hanno marciato per le strade di Parigi piene di rifiuti, dato che i netturbini sono in sciopero da settimane ormai. Disordini e scontri con la polizia sono stati registrati in serata, sia nella capitale che in altre città del Paese.
E quello di oggi si prospetta un giovedì nero. I sindacati hanno infatti indetto una nuova giornata di mobilitazione nazionale, con oltre 250 manifestazioni in tutto l'esagono e diversi settori in sciopero: raffinerie, stazioni di servizio, trasporti pubblici e scuole, tra gli altri.
In un'intervista televisiva mercoledì, intanto, il Presidente francese Emmanuel Macron ha promesso che non farà marcia indietro sul controverso innalzamento dell'età pensionabile a 64 anni, affermando di essere pronto ad accettare l'impopolarità di fronte a proteste talvolta violente: "Ve lo dico: non sto cercando di essere rieletto, non posso costituzionalmente", ha dichiarato il Capo di Stato. "Ma tra i sondaggi d'opinione e il breve termine e l'interesse generale del Paese, scelgo l'interesse generale del Paese e se questo significa diventare impopolari oggi, lo sopporterò".
Mentre Macron afferma che le sue riforme non sono un lusso ma una necessità, sindacati e avversari politici insistono nel chiedere il ritiro delle misure pensionistiche e sono disposti a sostenere questo giovedì nero per ottenere il risultato.