La stagione influenzale inizia diverse settimane prima nel 2025 e una nuova variante del virus sta causando preoccupazione tra i medici. Perché gli esperti consigliano di vaccinarsi rapidamente e quali semplici misure possono aumentare significativamente la propria protezione
L’inverno 2025‑2026 in Italia si apre con una stagione influenzale anticipata, guidata dalla nuova variante H3N2 sottoclade K. Rispetto ai ceppi tradizionali, il sottoclade risulta più facilmente trasmissibile, e gli esperti stimano che il numero di casi possa superare del 20 per cento una stagione influenzale media. La stagione è partita già a metà novembre, con alcune regioni che hanno segnalato un aumento dei ricoveri per malattie respiratorie.
I sintomi della nuova variante includono febbre improvvisa, dolori muscolari intensi, forte malessere generale, brividi e tosse persistente. Poiché alcuni di questi sintomi ricordano quelli del Covid-19, è raccomandato effettuare un test diagnostico. L’influenza può essere particolarmente pericolosa per gli anziani, le persone con patologie croniche, le donne in gravidanza e i residenti di strutture sanitarie.
Al momento, in Italia i dati confermano un aumento dei casi rispetto allo stesso periodo della stagione precedente: a metà novembre erano già stati segnalati circa 1.500 casi confermati, mentre lo scorso anno nello stesso periodo i casi erano poco più di 800. Diverse città, tra cui Milano, Roma e Napoli, stanno monitorando un incremento dei ricoveri legati a complicanze respiratorie, anche se non sono ancora stati registrati picchi critici a livello nazionale.
Il sottoclade K dell’H3N2 ha mostrato un’alta capacità di diffusione in Australia durante l’estate, con oltre 400.000 casi confermati in laboratorio. L’elevata trasmissibilità è dovuta a cambiamenti genetici che rendono più difficile per il sistema immunitario riconoscere il virus. Tuttavia, non ci sono indicazioni che la malattia sia più grave rispetto ai ceppi influenzali tradizionali.
Gli esperti italiani monitorano anche il rischio di co-infezioni con altri virus respiratori, come l’influenza aviaria H5N1, che in caso di contemporanea circolazione potrebbe portare a nuove varianti potenzialmente trasmissibili tra persone.
La vaccinazione resta la misura più efficace: protegge dall’H3N2, ma anche dall’H1N1 e dall’influenza B, e riduce significativamente il rischio di decorso grave. Le autorità sanitarie raccomandano di vaccinarsi quanto prima, soprattutto per le categorie più a rischio.
Oltre al vaccino, per limitare la diffusione del virus è consigliato indossare mascherine in ambienti affollati, mantenere una buona igiene delle mani e aerare regolarmente gli spazi chiusi. Il personale sanitario è già in allerta per garantire che pazienti e operatori siano protetti, mentre gli ospedali organizzano percorsi dedicati per isolare i malati e ridurre la circolazione del virus.
In sintesi, la stagione influenzale 2025‑2026 in Italia promette di essere anticipata e intensa, ma non ancora fuori controllo. La combinazione di vaccinazione tempestiva, attenzione ai sintomi e comportamenti prudenti sarà fondamentale per affrontare un inverno che potrebbe registrare più casi rispetto alle stagioni passate, soprattutto nelle fasce più vulnerabili della popolazione.