Newsletter Newsletters Events Eventi Podcasts Video Africanews
Loader
Seguiteci
Pubblicità

Come gli ologrammi, la realtà virtuale e l'IA stanno trasformando la sala operatoria

Holocare sta sviluppando una tecnologia di realtà virtuale che consente ai chirurghi di visualizzare l'organo di un paziente sotto forma di ologramma 3D.
Holocare sta sviluppando una tecnologia di realtà virtuale che consente ai chirurghi di visualizzare l'organo di un paziente sotto forma di ologramma 3D. Diritti d'autore  Holocare
Diritti d'autore Holocare
Di Roselyne Min
Pubblicato il
Condividi Commenti
Condividi Close Button

Una start-up norvegese sviluppa tecnologia VR che trasforma scansioni mediche in ologrammi 3D. I chirurghi possono esplorare organi e pianificare interventi complessi, aumentando sicurezza e precisione per i pazienti

Un giorno i chirurghi potrebbero provare operazioni salvavita prima ancora di toccare un paziente. Una madre che dona parte del suo fegato al figlio potrebbe sottoporsi a una procedura più sicura e prevedibile perché i medici hanno già esplorato l’organo in tre dimensioni, ruotandolo, sezionandolo e studiandone ogni dettaglio in anticipo.

Questa possibilità non è più fantascienza. La start-up norvegese Holocare sta sviluppando una tecnologia di realtà virtuale che consente ai chirurghi di visualizzare gli organi dei pazienti come ologrammi 3D, costruiti a partire dalle stesse scansioni MRI o CT già utilizzate in ogni ospedale. Invece di guardare immagini piatte, i medici possono entrare in una ricostruzione virtuale e pianificare insieme il loro approccio.

“Immaginate cinque chirurghi che devono pianificare un caso complicato, ognuno con opinioni diverse, i più giovani che esitano a parlare davanti ai professori,” ha spiegato Alison Sundset, amministratore delegato di Holocare, a Euronews Next. “Con questo strumento possono collaborare, entrare nelle immagini e pianificare un intervento migliore.”

Dag Otto Lund, responsabile del design di Holocare, dimostra come i chirurghi possano esaminare il fegato reale di un paziente con metastasi al colon-retto attraverso una cuffia VR.
Il responsabile della progettazione di Holocare, Dag Otto Lund, mostra come i chirurghi possano esaminare il fegato reale di un paziente con metastasi al colon-retto attraverso una cuffia VR. Roselyne Min

Il sistema utilizza l’intelligenza artificiale per convertire le immagini mediche 2D in modelli 3D dettagliati. I chirurghi possono esplorarli con occhiali per la realtà virtuale, ingrandendo parti dell’organo, ruotandolo o simulando incisioni con strumenti virtuali. In una dimostrazione a Euronews Next, due designer hanno mostrato movimenti in aria simili a un mimo, ma in realtà stavano pianificando la resezione di un fegato con metastasi da tumore del colon-retto, calcolando quanto tessuto sano sarebbe rimasto dopo l’intervento.

Secondo Dag Otto Lund, responsabile della progettazione di Holocare, il vero valore della tecnologia è la comprensione spaziale dell’organo e delle strutture anatomiche, che permette ai medici di valutare il tumore da diverse angolazioni e simulare tagli con vari strumenti. La tecnologia è già autorizzata per l’uso sui fegati e ospedali in Norvegia, Germania, Francia, Spagna e Regno Unito stanno sperimentando la piattaforma.

Tradizionalmente, i chirurghi dovevano trasformare le scansioni piatte in modelli mentali tridimensionali, un’abilità complessa che richiede anni di esperienza e può portare a interpretazioni diverse all’interno del team. Con la realtà virtuale, tutti i chirurghi sono allineati e possono prendere decisioni più precise.

Sundset racconta un caso concreto: un chirurgo aveva dichiarato un intervento impossibile e mandato il paziente a casa, ma dopo aver rivisto le scansioni in 3D ha capito che l’operazione era fattibile. Il paziente è stato operato con successo ed è vivo.

Il software di Holocare, basato su browser, elabora le immagini in modelli 3D in circa dieci minuti e può essere caricato direttamente dagli ospedali, riducendo la dipendenza dai radiologi. L’azienda sottolinea però che l’intelligenza artificiale non è uno strumento diagnostico e che immagini di scarsa qualità produrranno risultati inaccurati.

L’obiettivo futuro è portare la guida olografica in tempo reale in sala operatoria tramite robot chirurgici. “Vogliamo che il chirurgo possa indossare una lente e vedere l’ologramma sovrapposto al corpo del paziente, operando in 3D attraverso l’ologramma,” ha spiegato Sundset.

Questa tecnologia promette di trasformare la chirurgia moderna, rendendo gli interventi più sicuri, prevedibili e collaborativi, e offrendo ai pazienti una seconda possibilità quando tradizionalmente le procedure sembravano impossibili.

Video editor • Roselyne Min

Vai alle scorciatoie di accessibilità
Condividi Commenti

Notizie correlate

Impulsività potrebbe essere legata agli stessi geni di decine di patologie, secondo un nuovo studio

Dipendenza da marijuana: è possibile, ecco cosa sapere

Il vaccino per l'Hpv riduce rischio di cancro cervicale con minimi effetti avversi