Contrariamente alle affermazioni, gli effetti del vaccino sull'uomo non sono ancora noti. Pertanto, la probabilità di iniziarne l'uso è ancora molto lontana
EnteroMix, il cosiddetto “vaccino russo contro il cancro”, continua a far discutere. La notizia dei suoi risultati positivi nei test preclinici e l’avvio della fase di sperimentazione clinica sull’uomo aveva acceso grandi speranze.
Tuttavia, nel fine settimana alcuni post sui social e sui media hanno diffuso informazioni fuorvianti, sostenendo che EnteroMix avesse dimostrato “un’efficacia del 100 per cento nei test clinici” e fosse ormai pronto all’uso.
Queste affermazioni non corrispondono alla realtà. Già a giugno era stato annunciato che il trattamento aveva dato buoni risultati solo nella fase preclinica (studi su cellule e animali), e non sugli esseri umani. Gli effetti reali sull’uomo sono ancora del tutto sconosciuti: la strada verso una possibile terapia è appena iniziata.
Ecco cosa c'è da sapere su EnteroMix:
Che cos'è EnteroMix?
Sviluppato presso il Centro nazionale russo di ricerca medica e radiologica, EnteroMix viene definito un “vaccino oncolitico”. In realtà, il termine può trarre in inganno: non si tratta di un vaccino nel senso tradizionale (cioè preventivo), ma di un potenziale trattamento per pazienti già malati di cancro.
Il principio è innovativo: EnteroMix contiene quattro virus non patogeni (cioè innocui per l’uomo) progettati per svolgere una doppia funzione: distruggere direttamente le cellule tumorali, attivare il sistema immunitario del paziente contro il tumore.
I risultati della fase preclinica
Per anni i ricercatori hanno lavorato su modelli cellulari e animali. In questi test, EnteroMix ha dimostrato di poter rallentare la crescita dei tumori e in alcuni casi persino eliminarli.
In diversi studi è stata osservata una riduzione delle masse tumorali del 60-80 per cento, con casi di successo completo in certi modelli animali. Inoltre, gli effetti tossici e i danni agli organi risultavano molto contenuti.
Questi risultati hanno permesso di passare alla fase clinica, cioè alla sperimentazione sull’uomo.
I test sull’uomo: fase I
Tre mesi fa è stata avviata la fase I della sperimentazione clinica con 48 volontari. Si tratta del primo passo di un percorso lungo e complesso:
Fase I: verifica della sicurezza del trattamento, con un piccolo gruppo di volontari (20–100 persone).
Fase II: valutazione dell’efficacia e degli effetti collaterali, su 100–300 pazienti.
Fase III: confronto con le terapie standard su larga scala, raccolta dati a lungo termine.
Solo al termine di tutte e tre le fasi, se superate con successo, un nuovo trattamento può essere approvato dalle autorità sanitarie e diventare disponibile.
Le notizie fuorvianti
Durante il Forum economico internazionale di San Pietroburgo (18-21 giugno 2025), i ricercatori hanno comunicato che EnteroMix aveva mostrato un’efficacia del 100 per cento in determinati modelli animali. Alcuni media, però, hanno rilanciato queste parole nel fine settimana come se si trattasse di un nuovo annuncio e, soprattutto, come se i risultati riguardassero già i pazienti umani.
In realtà, non c’è ancora alcuna prova di efficacia sull’uomo e EnteroMix è ben lontano dall’essere pronto all’uso.
Non è un vaccino mRNA
Un’altra imprecisione diffusa online riguarda la tecnologia utilizzata. Alcuni post hanno presentato EnteroMix come un vaccino a mRNA, simile a quelli sviluppati contro il Covid-19. In realtà, non c’entra nulla.
I vaccini a mRNA funzionano fornendo alle cellule le istruzioni per produrre una specifica proteina. EnteroMix, invece, utilizza virus innocui per distruggere direttamente le cellule tumorali e stimolare la risposta immunitaria. Si tratta quindi di un approccio completamente diverso, definito appunto “oncolitico”.
EnteroMix rappresenta senza dubbio una prospettiva affascinante nella lotta al cancro. I risultati preclinici sono incoraggianti e hanno giustificato l’avvio dei primi test sull’uomo. Ma la strada è ancora lunga: servono anni di studi e conferme cliniche prima che si possa parlare di una terapia disponibile.
Per ora, dunque, le notizie che parlano di “cura pronta” o di “100 per cento di successo sull’uomo” non sono altro che fake news.