"Calixcoca": dal Brasile arriva il primo vaccino contro la dipendenza da cocaina e crack

Ricercatori brasiliani stanno sviluppando un vaccino per trattare la dipendenza dalla cocaina e dal suo potente derivato, il crack.
Ricercatori brasiliani stanno sviluppando un vaccino per trattare la dipendenza dalla cocaina e dal suo potente derivato, il crack. Diritti d'autore AFP
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Di Euronews - AFP - Edizione italiana: Cristiano Tassinari
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Questo articolo è stato pubblicato originariamente in inglese

Il vaccino "Calixcoca" è stato progettato dall'Università di Minas Gerais, in Brasile, per aiutare a produrre anticorpi anti-cocaina nell'organismo di una persona chimicamente dipendente da questa sostanza. Ora si entra nella fase della "sperimentazione umana". Sarebbe una rivoluzione totale

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Un gruppo di scienziati brasiliani ha annunciato lo sviluppo di un nuovo vaccino innovativo per il trattamento della dipendenza da cocaina e dal suo potente derivato, il crack.

Denominato "Calixcoca", il trattamento - che ha dato risultati promettenti in esperimenti su animali - innesca una risposta immunitaria che impedisce alla cocaina e al crack di raggiungere il cervello. In parole povere: il vaccino funzionerebbe impedendo ai tossicodipendenti di sballarsi con la droga.

I ricercatori coinvolti nel progetto sperano che il vaccino possa aiutare i consumatori a spezzare il loro drammatico ciclo della dipendenza da questi stupefacenti.

Secondo Frederico Garcia, psichiatra e coordinatore del progetto presso l'Università Federale del Minas Gerais, a Belo Horizonte (Brasile), se il trattamento ottenesse l'approvazione normativa, sarebbe la prima volta in assoluto che la dipendenza da cocaina viene trattata con un vaccino.

La settimana scorsa, il progetto ha vinto il primo premio di 500.000 euro agli Euro Health Innovation Awards per la Medicina Latinoamericana, sponsorizzati dall'azienda farmaceutica Eurofarma.

Il vaccino funziona innescando il sistema immunitario dei pazienti a produrre anticorpi che si legano alle molecole di cocaina nel flusso sanguigno, rendendole troppo grandi per passare nel sistema mesolimbico del cervello, o "centro della ricompensa", dove la droga normalmente stimola alti livelli di dopamina, che induce il piacere (derivato dall'effetto stupefacente).

Studi simili sono stati condotti anche negli Stati Uniti, che - secondo l'Ufficio delle Nazioni Unite contro la Droga e il Crimine - sono i maggiori consumatori di cocaina al mondo.

"Ma questi sforzi si sono arenati quando gli studi clinici non hanno dimostrato risultati sufficienti", ricorda il dottor Garcia.

Finora "Calixcoca" si è dimostrato efficace nei test sugli animali, producendo livelli significativi di anticorpi contro la cocaina, e con pochi effetti collaterali.

I ricercatori hanno anche scoperto che il vaccino protegge i feti di ratto dalla cocaina, suggerendo che potrebbe essere usato negli esseri umani per proteggere i bambini non ancora nati di donne tossicodipendenti in gravidanza.

Il vaccino è ora destinato a entrare nella fase finale della sperimentazione: i test sugli esseri umani.

Nessuna "panacea"

Il dottor Garcia sostiene che "Calixcoca" potrebbe rivoluzionare il trattamento delle dipendenze.

"Non esiste un trattamento specifico registrato per la dipendenza da cocaina e crack. Attualmente utilizziamo una combinazione di consulenza psicologica, assistenza sociale e riabilitazione, quando necessario", ha dichiarato il dottor Garcia. "Ora, finalmente, abbiamo qualcosa di più concreto".

Garcia ritiene che "Calixcoca" potrebbe aggiungere uno strumento importante a questo regime, aiutando i pazienti nelle fasi critiche del recupero, come quando terminano la riabilitazione.

Il vaccino è realizzato con composti chimici progettati in laboratorio, piuttosto che con ingredienti biologici, il che significa che sarebbe meno costoso da produrre rispetto a molti vaccini, e non dovrebbe essere conservato a basse temperature.

Garcia avverte, comunque, che non sarà una "panacea" che potrà essere somministrata a chiunque.

A chi sarà destinato il vaccino?

Dipenderà dall'esito degli studi clinici, ma in teoria è destinato ai tossicodipendenti in via di guarigione "che hanno smesso con la cocaina e vogliono continuare a farne a meno", ha dichiarato il dottor Garcia.

L'obiettivo è cambiare quella che Garcia definisce una "triste statistica".

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Secondo il National Institute on Drug Abuse degli Stati Uniti, un consumatore regolare di cocaina su quattro diventa dipendente.
E solo un tossicodipendente su quattro riesce a smettere, dopo cinque anni di trattamento.

Data la posta in gioco, l'attesa per il vaccino è alta.
Più di 3.000 persone hanno contattato l'équipe di Garcia per partecipare volontariamente agli studi clinici.

Video editor • Aisling Ní Chúláin

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