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Scandalo corruzione a Bruxelles: la lobby tecnologica prende le distanze da Huawei

In questa foto di archivio del 29 maggio 2019, un uomo usa il suo smartphone fuori da un negozio che vende prodotti Huawei in un centro commerciale di Pechino.
In questa foto di archivio del 29 maggio 2019, un uomo usa il suo smartphone fuori da un negozio che vende prodotti Huawei in un centro commerciale di Pechino. Diritti d'autore  Copyright 2019 The Associated Press. All rights reserved
Diritti d'autore Copyright 2019 The Associated Press. All rights reserved
Di Romane Armangau
Pubblicato il
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L'influente gruppo industriale del settore tecnologico DIGITALEUROPE ha sospeso il membro cinese Huawei in seguito all'indagine dei pubblici ministeri belgi su sospetti di corruzione al parlamento europeo

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Il gruppo industriale tecnologico DIGITALEUROPE ha sospeso temporaneamente il gigante tecnologico cinese Huawei dall'appartenenza all'associazione in seguito a un'indagine su presunte tangenti. Lo ha comunicato il direttore generale Cecilia Bonefeld-Dahl ai dipendenti del gruppo in un'e-mail visionata da Euronews.

Nella nota si legge che la sospensione è una "misura precauzionale per salvaguardare l'effettiva operatività dell'associazione", chiarendo che "non implica alcuna assunzione di colpevolezza". Martedì scorso, cinque persone sono state incriminate nell'ambito di un'inchiesta sulla corruzione legata a Huawei, sospettata dai procuratori belgi di aver corrotto i legislatori dell'UE.

La Procura belga ha confermato che quattro persone sono state accusate di "corruzione attiva e organizzazione criminale", mentre una quinta persona è stata accusata di riciclaggio di denaro.

Cosa fa DIGITALEUROPE

DIGITALEUROPE è un'associazione commerciale leader a Bruxelles che, secondo il suo sito web, rappresenta 45mila aziende, 41 associazioni commerciali nazionali e 102 società. L'appartenenza aziendale al gruppo ha permesso a Huawei di partecipare alle discussioni politiche e di contribuire alle posizioni politiche del gruppo.

DIGITALEUROPE ha dichiarato di essere "consapevole delle gravi accuse contro Huawei, il cui accesso al nostro lavoro era già limitato. Quando ci è stato chiesto un commento, prendiamo molto sul serio la condotta commerciale etica e il rispetto della legge". I riferimenti a Huawei sono scomparsi dal sito web dell'associazione.

Secondo il registro della trasparenza, l'elenco degli interessi dei rappresentanti dell'Ue, Huawei rimane allineata a diversi think tank e associazioni commerciali come BRUEGEL, BusinessEurope, CEPS, CERRE, European Internet Forum (EIF) e European Policy Center (EPC), tra gli altri.

Huawei non ha risposto a una richiesta di commento.

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