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Il commissario Ue Brunner per la migrazione: “Dobbiamo riguadagnare la fiducia dei cittadini”

Il commissario Ue Brunner per la migrazione: “Dobbiamo riguadagnare la fiducia dei cittadini”
Diritti d'autore  Euronews
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Di Stefan Grobe
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Il commissario europeo per la migrazione Magnus Brunner ritiene che il nuovo patto sulla migrazione e l’asilo sia sulla buona strada per affrontare un problema che da anni alimenta il populismo

Istituendo un sistema di controllo e norme, il nuovo patto Ue sulla migrazione e l’asilo, sebbene non sia perfetto, ha il potenziale per restituire fiducia ai cittadini europei su un tema che ha causato profonde divisioni politiche: è quanto afferma il commissario per la migrazione Magnus Brunner, ospite di The Europe Conversation.

“Dobbiamo riguadagnare la fiducia dei cittadini”, ha affermato Brunner, aggiungendo che la migrazione è un tema “che sta a cuore a tutti”.

Il nuovo patto Ue sulla migrazione e l’asilo rappresenta la prima volta in cui gli Stati membri hanno raggiunto un accordo su qualcosa che potrebbe costituire una buona base per risolvere un problema di lunga data, ha affermato il commissario austriaco.

“Non è perfetto, ovviamente. Mancavano anche alcuni elementi. Ma io dico sempre che è meglio avere il 70 per cento che lo zero per cento. Ed è per questo che dobbiamo attuare il patto”, ha dichiarato Brunner.

Da giugno 2026 operativo nell'Ue il nuovo patto su migrazione e asilo

La nuova iniziativa si fonda su quattro principi cardine: la protezione delle frontiere esterne attraverso procedure di controllo e trattamento accelerato alla frontiera, la creazione di procedure d’asilo rapide ed efficaci, l’istituzione di un sistema di solidarietà e responsabilità tra gli Stati membri e l’integrazione della gestione dei flussi migratori nei partenariati internazionali.

In seguito all’adozione da parte del Parlamento europeo e del Consiglio, le nuove norme in materia di migrazione sono entrate in vigore nel 2024 e saranno operative a giugno del prossimo anno.

“Siamo sulla buona strada”, ha affermato Brunner, nonostante alcuni “tasselli mancanti, come il regolamento sui rimpatri, come il concetto di Paese terzo sicuro, di Paese di origine sicuro, che sono altrettanto importanti”.

Dialogare con i talebani per i richiedenti asilo afghani

Per quanto riguarda il rimpatrio dei richiedenti asilo afgani respinti, l’Ue deve dialogare con i talebani e autorità analoghe a livello tecnico in materia di migrazione, anche se non è “piacevole” o “semplice”, ha dichiarato Brunner.

“Instaurare un dialogo con Paesi terzi, pur non condividendo i loro governi e il loro modo di operare, rimane comunque importante”, ha sottolineato Brunner quando gli è stato chiesto del negoziato della Germania con i talebani per rimpatriare cittadini afghani destinati all’espulsione. “Non è piacevole, non è semplice, ma non dialogare non è un’opzione praticabile”.

I colloqui con i talebani hanno suscitato critiche all’interno e all’esterno della Germania, dal momento che il regime talebano si è contraddistinto per sistematiche violazioni dei diritti umani, in particolare di quelli delle donne, dal suo ritorno al potere in Afghanistan nell’agosto 2021.

I critici hanno inoltre sottolineato che il mantenimento di un dialogo con i talebani da parte di un importante Paese dell’Ue conferisce legittimità al regime afgano, aprendo la strada a una graduale normalizzazione dei suoi rapporti con i Paesi occidentali.

Tuttavia: “Occorre fare una distinzione tra [dialogare con i talebani] e riconoscere l’esistenza di un governo, rispettarlo, cosa che non facciamo”, ha osservato Brunner.

Brunner: i centri di rimpatrio come “soluzioni innovative”

Brunner ha inoltre espresso sostegno alla controversa questione dei “centri di rimpatrio”, l’idea di trasferire in Paesi terzi le persone che non hanno diritto di rimanere nell’Ue. “Gli Stati membri hanno la possibilità di valutare nuove soluzioni, soluzioni innovative, e i centri di rimpatrio sono una di queste”, ha affermato Brunner.

“Quindi, aprire la strada, creare il quadro normativo e consentire agli Stati membri di esplorare possibilità come i centri di rimpatrio è fondamentale, ed è quanto abbiamo stabilito nel regolamento sui rimpatri”, ha aggiunto.

Brunner ha inoltre riferito i dettagli di un recente incontro avuto a Roma con il Papa.

“È stato un incontro davvero costruttivo, perché ci troviamo sulla stessa lunghezza d’onda: rispetto dei diritti umani, rispetto dei diritti fondamentali, certamente, ma anche lotta ai trafficanti di esseri umani”, ha affermato il commissario, di fede cattolica. “E credo che il Papa concordi pienamente su questo”.

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