Il premier albanese Edi Rama afferma che il suo Paese merita un posto nell'Ue, menzionando le riforme e il sostegno dell'opinione pubblica. Secondo Rama, la criminalità e la corruzione sono problemi seri, ma non solo a Tirana
L'Albania merita di aderire all'Unione europea il prima possibile, dopo un decennio di riforme e di trasformazioni. Lo ha dichiarato il primo ministro Edi Rama a Euronews.
Il Paese è entrato nella fase finale dei negoziati con l'Ue e guarda al 2030 come possibile data di adesione al blocco. L'Albania è candidata da oltre un decennio, ma ha beneficiato della spinta geopolitica all'allargamento innescata dall'invasione russa dell'Ucraina. Ed è ora considerata un Paese favorito.
Rama, in carica dal 2013 e al quarto mandato, ha dichiarato che l'Albania sta vivendo una trasformazione e mira all'integrazione nell'Ue.
La Commissione europea ha valutato positivamente il percorso di riforme guidato da Rama, indicando che il Paese potrebbe essere idoneo ad entrare nel blocco entro la fine del decennio, a condizione che il ritmo della trasformazione resti costante.
Il Paese con i suoi 2,3 milioni di abitanti, più o meno come la città di Roma, potrebbe essere facilmente assorbito dal blocco in termini di popolazione e impatto economico.
Tuttavia, nel suo rapporto sull'allargamento pubblicato il mese scorso, la Commissione ha specificato che, per allinearsi agli standard Ue, è essenziale che l'Albania aumenti gli sforzi per fermare la criminalità organizzata e rafforzi i sistemi per contrastare il riciclaggio di denaro e porre fine alla tratta di esseri umani.
Rama ha dichiarato a Euronews che la criminalità e la corruzione sono problemi seri e il suo governo li tratta come tali, ma ha anche aggiunto che criminalità e crimine organizzato non esistono solo a Tirana.
Prima la gente pensava che l'Albania fosse "un misterioso caos nel bel mezzo dell'Europa", ora vede che fa "parte del mosaico" europeo, ha detto nel programma di punta di Euronews, The Europe Conversation.
"Abbiamo ancora il problema del crimine organizzato? Sì. Chi non ce l'ha? Guardate questa città (Bruxelles). Questa città ne è un esempio. Ma succedono comunque grandi cose."
Stretti legami con l'Italia
Rama, che in settimana si trovava a Bruxelles per partecipare a un forum della Commissione europea dedicato all'allargamento, ha dichiarato che i suoi omologhi europei hanno mostrato sostegno per l'adesione dell'Albania al blocco e ha sottolineato i suoi stretti legami con la prima ministra italiana Giorgia Meloni.
Per entrare nell'Ue, oltre a portare a termine i negoziati tecnici con la Commissione, un Paese deve ottenere l'approvazione politica unanime di tutti gli Stati membri.
L'Albania e l'Italia hanno stipulato un accordo nel 2023 in cui l'amministrazione di Rama ha accettato di ospitare centri per ospitare migranti diretti verso l'Italia, costruiti, pagati e monitorati da Roma.
L'accordo ha attirato l'attenzione internazionale ma è anche stato criticato in quanto esternalizza le frontiere europee a un Paese terzo e va contro i principi fondamentali delle norme sull'asilo.
Rama ha difeso l'accordo, affermando che si trattava di un accordo bilaterale tra Meloni e la sua amministrazione in un momento in cui l'Italia aveva bisogno di assistenza per i migranti. Ha dichiarato che il suo governo non rimpiange la decisione e non la considera una perdita di sovranità.
"L'Italia ci ha chiesto il permesso. E quando l'Italia chiede, noi diciamo di sì", ha aggiunto. "Gli italiani sono albanesi che vestono Versace".
Rama ha escluso la possibilità di estendere il "modello albanese" ad altri posti oltre a Roma, anche se il sistema è stato ventilato come opzione da altri Stati membri dell'Europa, che sta adottando una linea più dura in materia di migrazione.