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“Sono pronto a riprendere i negoziati”: il presidente di Cipro crede nella riunificazione dell’isola

“Sono pronto a riprendere i negoziati”: il presidente di Cipro crede nella riunificazione dell’isola
Diritti d'autore  Euronews
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Di Stefan Grobe
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In un’ampia intervista esclusiva a Euronews, il presidente cipriota Nikos Christodoulides illustra la sua visione per il futuro di Cipro, dell’Unione europea e della pace a Gaza.

Cipro è pronta a riprendere immediatamente i negoziati sulla riunificazione dell’isola, otto anni dopo il fallimento dell’ultimo ciclo di trattative sostenute dall’ONU in Svizzera nel 2017.

“Sono pronto a riprendere i negoziati anche la prossima settimana”, ha dichiarato il presidente cipriota Nikos Christodoulides a The Europe Conversation, il programma di punta di Euronews dedicato alle interviste, a poco più di due mesi dall’inizio della presidenza cipriota del Consiglio UE.

La sua dichiarazione arriva sulla scia della vittoria schiacciante del socialdemocratico ed europeista Tufan Erhüman, eletto a capo della Repubblica Turca di Cipro del Nord, territorio sotto occupazione turca.

Erhüman ha basato la sua campagna sulla riunificazione di Cipro secondo un modello federale, riaccendendo le speranze di un nuovo tentativo di risolvere la disputa nell’isola.

“Ritengo che sia uno sviluppo positivo”, ha aggiunto Christodoulides.

Se Erhürman si presenterà al tavolo dei negoziati “e parlerà chiaramente di federazione bizonale e bicomunitaria, allora credo che si aprirà la strada per la soluzione della questione di Cipro sulla base delle risoluzioni del Consiglio di sicurezza ONU”, ha affermato Christodoulides.

Al contempo, Christodoulides ha respinto una soluzione a due Stati per l’isola, come proposto dal presidente turco Recep Tayyip Erdoğan.

L’ex colonia britannica nel Mediterraneo orientale è da decenni teatro di tensioni tra la comunità greca e quella turca.

Nel 1974, un colpo di Stato militare greco, volto ad annettere l’isola di Cipro alla Grecia, provocò un’invasione turca e la divisione dell’isola tra Cipro del Nord turca e la Repubblica di Cipro grecofona nel sud, l’unica a essere membro dell’UE.

Tale divisione permane tuttora malgrado i ripetuti tentativi delle Nazioni Unite di dirimere la disputa.

“L’UE sta perdendo lo strumento dell’allargamento”

Christodoulides si è espresso a favore di una nuova rapida fase di allargamento dell’UE, un tema rimasto sopito per anni e che solo di recente ha riacquistato slancio a Bruxelles.

“L’allargamento è uno degli strumenti geopolitici più importanti dell’Unione europea. E temo di dover dire che stiamo perdendo questo strumento fondamentale perché abbiamo fatto molte promesse che non abbiamo mantenuto”, ha affermato il presidente cipriota.

Facendo esplicito riferimento al Montenegro, Nicosia intende promuovere passi concreti durante la presidenza cipriota del Consiglio UE per quanto riguarda l’adesione all’Unione europea.

In assenza di sviluppi positivi, il rischio è che le popolazioni dei Paesi candidati voltino le spalle all’UE, secondo Christodoulides.

Ciò spingerebbe i Balcani occidentali, ad esempio, nelle mani di “altri attori non appartenenti all’UE”, ha aggiunto.

Avvicinare l’UE al Medio Oriente

Quando Nicosia assumerà la presidenza di turno del Consiglio UE a gennaio, una delle priorità del suo governo sarà “avvicinare l’Unione europea alla nostra regione, al Medio Oriente”, ha affermato Christodoulides.

Essendo l’unico Stato membro dell’UE nella regione, il presidente cipriota ritiene che il suo Paese sia in una posizione privilegiata per contribuire all’attuazione del piano di pace per Gaza del presidente americano Donald Trump, rispetto al quale “al momento non esiste altra alternativa”.

In particolare, Christodoulides ha illustrato per la prima volta come Cipro intenda riconvertire il corridoio umanitario marittimo “Amalthea” per sostenere l’eventuale ricostruzione di Gaza.

Il suo piano, articolato in sei punti, si struttura essenzialmente lungo due direttrici principali: aiuti umanitari e sicurezza.

L’iniziativa intende sostenere la distribuzione degli aiuti umanitari, il controllo dei “prodotti a duplice uso” e l’addestramento delle forze di sicurezza palestinesi. Cipro punta anche a ottenere un ruolo nella “forza internazionale di stabilizzazione” proposta da Trump, che dovrebbe essere composta da partner arabi e internazionali.

Tutti e sei i punti sono ancorati a otto elementi distinti del più ampio piano in venti punti del presidente degli Stati Uniti Donald Trump, compresi quelli relativi all’assistenza umanitaria, al rilancio economico, alla ricostruzione e alla futura governance.

Nessuna fine all’orizzonte per la guerra in Ucraina

Per quanto riguarda la difesa e la sicurezza in Europa, Christodoulides si è mostrato pessimista sulle prospettive di porre fine alla guerra in Ucraina durante la presidenza cipriota del Consiglio dell’UE.

“Non vedo la fine della guerra in Ucraina all’orizzonte”.

Ciononostante, l’Europa deve continuare a sostenere Kiev e mantenere una posizione ferma “nei confronti dell’illegale invasione e occupazione russa dell’Ucraina”, ha affermato.

In questo contesto, Christodoulides ha annunciato che si recherà in Ucraina agli inizi di dicembre, poche settimane prima dell’avvio della presidenza cipriota del Consiglio UE.

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