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No, il Parlamento Europeo non ha censurato un eurodeputato polacco per le sue opinioni

FILE: Il politico polacco di estrema destra Grzegorz Braun parla al Parlamento di Varsavia, Polonia, l'11 dicembre 2023.
FILE: Il politico polacco di estrema destra Grzegorz Braun parla al Parlamento di Varsavia, Polonia, l'11 dicembre 2023. Diritti d'autore  Czarek Sokolowski/Copyright 2023 The AP. All rights reserved
Diritti d'autore Czarek Sokolowski/Copyright 2023 The AP. All rights reserved
Di James Thomas
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Diversi utenti sui social accusano il Parlamento Europeo di aver tolto la parola a un eurodeputato di estrema destra polacco. In realtà si è trattato di una normale applicazione del limite alla durata delle domande

Diversi utenti sui social hanno accusato il Parlamento Europeo di essere “antidemocratico”, dopo che una clip diventata virale mostra l’eurodeputato polacco di estrema destra, Grzegorz Braun**,** interrotto a metà del suo intervento.

Nel video, Braun risponde a un discorso della socialista belga Kathleen Van Brempt riguardante il sostegno dell’Unione Europea all’Ucraina.

Non state aiutando l’Ucraina prolungando questa guerra”, dice Braun rivolgendosi all’aula. “Non state aiutando il popolo ucraino che cerca rifugio, scappando dal proprio Paese e…”.

A quel punto, il suo microfono viene disattivato da Esteban González Pons, vicepresidente del Parlamento europeo, che restituisce la parola a Van Brempt.

Quest’ultima osserva che l’intervento di Braun “non era propriamente una domanda” e ribadisce che il Parlamento è stato unito fin dall’inizio della “guerra della Russia contro l’Ucraina” nel fornire aiuti militari, finanziari e infrastrutturali al popolo ucraino.

“[Gli ucraini] hanno chiaramente affermato di voler far parte di un’Europa libera, e non di una futura federazione russa dove non esistono democrazia né libertà di espressione”, ha aggiunto Van Brempt.

Il filmato è stato spesso condiviso con didascalie che accusano il Parlamento europeo di mancanza di democrazia, sostenendo che Braun sia stato “messo a tacere”, e sottolineando l’ironia del fatto che, subito dopo, Van Brempt abbia parlato di libertà di parola in Russia.

La clip è reale ma le didascalie sono fuorvianti
La clip è reale ma le didascalie sono fuorvianti Euronews

In realtà, però, González Pons ha semplicemente applicato le normali procedure parlamentari, senza alcuna censura delle opinioni di Braun.

Il regolamento del Parlamento Europeo permette domande di 30 secondi e pertinenti

Il team di The Cube ha contattato il Parlamento europeo per chiarimenti, ricevendo come in risposta un riferimento all'articolo 178 del Regolamento interno.

Questo stabilisce che il presidente può concedere la parola agli eurodeputati che chiedono di porre una domanda a un collega durante il suo intervento, alzando un cartellino blu o tramite il sistema elettronico.

La regola specifica che la domanda non può superare i 30 secondi e deve essere pertinente rispetto a quanto detto dall’oratore.

“Il Presidente può farlo solo se l’oratore accetta la domanda e se ritiene che ciò non comporti un’interruzione del dibattito o un forte squilibrio tra i gruppi politici rappresentati”, si legge nel testo.

In ultima analisi, il presidente o vicepresidente che presiede la seduta ha il potere di disattivare il microfono di un eurodeputato se questo parla oltre il tempo consentito.

L'intervento di Braun è durato oltre il tempo massimo consentito

Nel video condiviso sui social, l’intervento di Braun dura quasi 40 secondi, dal momento in cui inizia a parlare fino al taglio del microfono.

Ciò significa che è stato interrotto per aver superato il limite dei 30 secondi, non per il contenuto politico del suo intervento, che era comunque collegato al dibattito sull’Ucraina.

La trascrizione dell'intero dibattito è disponibile qui.

Il Regolamento del Parlamento europeo prevede inoltre altre regole relative al sistema dei cartellini blu: di norma è consentita una sola domanda per intervento, che deve essere una domanda vera e propria, non una dichiarazione.

Il presidente può inoltre negare i cartellini per motivi di tempo, e il deputato che li solleva non può appartenere allo stesso gruppo politico dell’oratore.

“Il Presidente può consentire al deputato che ha posto la domanda di replicare alla risposta per non più di 30 secondi”, recita ancora la norma. “L’oratore può quindi rispondere brevemente a tale replica.”

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